Molte associazioni in fase di organizzazione degli eventi si trovano di fronte ad interrogativi complessi sulla normativa imposta dal Terzo settore soprattutto per ciò che riguarda la diffusione delle attività e le eventuali donazioni per metterle in campo

Quali sono le modalità che le associazioni devono seguire per pubblicizzare un evento da loro organizzato? Quale caratteristiche deve avere il materiale pubblicitario per essere in linea con quanto previsto dal codice del Terzo settore? Come si inquadrano le donazioni ricevute?
Le questioni sono spesso al centro di dubbi. Prima ancora di addentrarci nell’analisi è bene chiarire un aspetto: la normativa non è univoca per tutti gli enti del Terzo settore.
Il codice ha specificato che per le APS (Associazioni di Promozione Sociale), soprattutto nel caso di eventi con somministrazione di alimenti e bevande, la pubblicizzazione verso terzi e non solo nei confronti degli associati comporta la mancata de commercializzazione delle entrate derivanti dall’evento in oggetto.
Tendenzialmente inoltre le associazioni, in particolare le APS, hanno una natura chiusa, svolgono cioè le attività per i propri soci, e quindi dovrebbero comunicare l’organizzazione degli eventi solo ai propri iscritti.
La pubblicizzazione di eventi, soprattutto se non gratuiti, a soggetti non soci comporta la presunzione di un’attività di tipo commerciale: è proprio delle organizzazioni commerciali promuovere servizi e beni al fine di accrescere il proprio bacino d’utenza.
Pubblicizzare gli eventi: quali ETS possono farlo e come?
A fronte delle riflessioni sopra esposte possiamo convenire che gli enti del Terzo settore dovrebbero poter pubblicizzare la propria associazione diffondendo una comunicazione generica, ove si invita il pubblico a conoscere l’ente e le attività di interesse generale che svolge per i propri associati e per la comunità ove insiste, per poi diffondere i singoli eventi (corsi, convegni, cene sociali ed altro) solo all’interno della propria organizzazione.
Non dovrebbe quindi esserci pubblicità nel senso di promozione dell’evento stesso ma semplice diffusione tra i membri dell’organizzazione della notizia inerente al nuovo evento.
Siamo ben consapevoli che la realtà è estremamente diversa dalla teoria che abbiamo appena esposto.
Difatti i social network sono pieni di locandine pubblicate dalle associazioni per promuovere i loro eventi.
Ed è proprio nella composizione di tali locandine che spesso nascono serie problematiche.
Si ricorda però che alle associazioni è permesso pubblicizzare la propria esistenza ed i propri intenti al fine di permettere alla cittadinanza di venire a conoscenza della possibilità di iscriversi e di partecipare attivamente alla vita dell’ente.
La pubblicizzazione degli eventi, che siano corsi, spettacoli, cene od altro, soprattutto se a pagamento (con richiesta di copertura anche parziale dei costi di realizzazione), e ancor di più se organizzato da una APS non sarebbe consentita in quanto si tratta di una pratica tipica degli enti commerciali finalizzata alla promozione di servizi e beni immessi sul mercato.
Donazioni per la realizzazione degli eventi: menzioni sulla locandina
Spesso al fine di poter realizzare gli eventi le associazioni ricevono contributi in denaro da privati, in particolare aziende del territorio, e cadono nell’errore in buona fede, che li porta ad inserire i loghi di tali aziende nelle locandine dell’evento al fine di poter ringraziare le stesse per aver contribuito alla realizzazione.
Si ricorda, in questa sede, che le donazioni sono transazioni non sinallagmatiche, che quindi non prevedono controprestazioni di alcun tipo.
L’azienda, la persona fisica o ad altro soggetto che effettua una donazione ad una associazione lo fa per puro spirito solidale nei confronti degli obiettivi che si pone di realizzare l’ente no profit senza aspettarsi niente in cambio.
Inserire il logo di un’azienda nella locandina di un evento a fronte di un contributo ricevuto in denaro è qualificabile come sponsorizzazione, attività commerciale quindi che prevede l’apertura della partita IVA e l’emissione della fattura a fronte della percezione del corrispettivo con conseguente applicazione di IVA ordinaria e versamento della stessa a scadenza.
Contributi per la realizzazione degli eventi: donazione o sponsorizzazione? Un caso pratico
Riportiamo di seguito un quesito sull’argomento al quale ha dato risposta il Cesvot, Centro Servizi Volontariato Toscana.
"Abbiamo ricevuto una modica donazione da parte di una impresa per coprire parte dei costi di organizzazione di un seminario. Abbiamo convenuto con l’impresa erogatrice di apporre il suo logo, insieme a quello di altri patrocinanti, sul materiale informativo che stamperemo.
E’ possibile emettere una ricevuta non fiscale, a titolo di erogazione liberale, considerando anche che la nostra associazione (aps) non ha partita IVA e non svolge attività commerciali?"
La risposta dell’operatore Cesvot è stata la seguente:
"Anche se siamo in presenza di una modica somma richiesta ad un’impresa per coprire parte dei costi di organizzazione di un seminario, l’apposizione del suo logo sul materiale informativo, delinea comunque una operazione commerciale (sponsorizzazione) e NON una erogazione liberale in denaro nella quale dovrebbe essere assente la controprestazione da parte dell’Associazione, cioé la pubblicità dell’impresa sul materiale stampato divulgato.
Se fosse una vera erogazione liberale, dove l’impresa si ’accontenta’ di un mero ringraziamento verbale per la donazione spontanea che ha fatto al fine di finanziare l’evento, allora sarebbe possibile emettere una ricevuta non fiscale.
In considerazione dell’importo esiguo e della sua occasionalità, si consiglia di parlare con il responsabile dell’impresa presentandogli le agevolazioni fiscali di cui può godere donando ad una APS, senza entrare nell’ambito della sponsorizzazione probabilmente inopportuna per una associazione che non ha partita IVA e che non svolge attività commerciali."
Attenzione quindi alle vecchie abitudini: spesso, infatti, non sono supportate da evidenze legislative ma solo da comportamenti reiterati dalla collettività. Si invitano le associazioni, quindi, a ben riflettere sugli elementi che caratterizzano le attività messe in campo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contributi da aziende per la realizzazione degli eventi: donazione o sponsorizzazione?