Capital gain: significato, definizione ed esempio pratico
L’espressione Capital Gain o plusvalenza o guadagno in conto capitale identifica
la differenza positiva tra il prezzo di vendita e/o di rimborso di uno strumento finanziario (azioni, obbligazioni convertibili, opzioni, operazioni a premio, titoli, ecc.) e il suo prezzo di acquisto e/o sottoscrizione
Il capital gain si realizza quindi tutte le volte che si vende lo strumento finanziario ad un prezzo maggiore rispetto a quello al quale lo si ha acquistato.
Peraltro, il significato di guadagno in conto capitale, plusvalenza o capital gain non si esaurisce necessariamente con l’unico guadagno associato a un titolo finanziario, posto che quest’ultimo spesso e volentieri è accompagnato da un rendimento periodico. Come avviene, per esempio, con le cedole per le obbligazioni oppure con gli eventuali dividendi in caso di azioni.
Il caso inverso al capital gain è noto come capital loss o minusvalenza o perdita in conto capitale, la quale può essere definita come:
la differenza negativa tra il prezzo di vendita e/o di rimborso di uno strumento finanziario (azioni, obbligazioni convertibili, opzioni, operazioni a premio, titoli, ecc.) e il suo prezzo di acquisto e/o sottoscrizione
Significato di capital gain dal punto di vista numerico: esempio di calcolo della plusvalenza
Immaginiamo, a titolo di esempio, il caso di Giulia, che ha acquistato 100 azioni al valore nominale di 10,00 euro ciascuna.
Dopo due anni, il valore nominale della singola azione è salito da 10 e 12,50 euro e, di conseguenza, Giulia ha deciso di vendere le proprie azioni per monetizzare.
Il capital gain ottenuto da Giulia in questo caso è pari a 250 euro ovvero:
- valore di acquisto/sottoscrizione delle azioni=1.000,00 euro;
- valore di vendita delle azioni=1.250,00 euro;
- capital gain=valore di vendita-valore di acquisto=1.250-1.000=250,00 euro
Significato capital loss: esempio di calcolo della minusvalenza
Immaginiamo, a titolo di esempio, che la stessa Giulia, sfortunatamente, abbia acquistato 100 azioni al valore nominale di 10,00 euro ciascuna ma che le stesse, invece di aumentare di valore, diminuiscano di valore nel corso del tempo.
Dopo due anni, il valore nominale della singola azione si è ridotto da 10 a 7 euro e, di conseguenza, Giulia ha deciso di vendere le proprie azioni, non volendo più mantenerle in portafoglio ma maturando una minusvalenza.
Il capital loss subito da Giulia in questo caso è pari a 300 euro ovvero:
- valore di acquisto/sottoscrizione delle azioni=1.000,00 euro;
- valore di vendita delle azioni=700,00 euro;
- capital loss=valore di vendita-valore di acquisto=1.000-700=-300,00 euro
La tassazione del capital gain: quali elementi considerare
La tassazione del capital gain varia a seconda di una molteplicità di fattori.
Occorre, innanzitutto, verificare quale sia l’oggetto della plusvalenza. Le regole, infatti, cambiano a seconda che il capital gain sia stato ottenuto su titoli di Stato, quote oppure azioni di società, immobili, obbligazioni, ecc.
Nel caso delle plusvalenze ottenute dalla cessione di quote o di azioni, per esempio, occorre poi fare riferimento alla natura giuridica del contribuente: le regole, infatti, cambiano a seconda che il soggetto che ha maturato il capital gain da cessione quote e/o azioni sia una persona fisica o una persona giuridica.
Nel caso, infine, dei titoli finanziari dovremo fare riferimento alla nuova normativa sulle cripto attività oppure, per titoli diversi da criptovalute, verificare quale regime fiscale sia stato applicato al titolo tra regime amministrato, gestito o dichiarativo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Cos’è il capital gain?