Blocco degli sfratti, illegittima la seconda proroga dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 disposta dal Decreto Milleproroghe. La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 128 depositata il 22 giugno 2021, ha ritenuto sproprorzionato il bilanciamento tra la tutela giurisdizionale del creditore - proprietario e quella dell'affittuario insolvente.
Blocco degli sfratti: la seconda proroga, quella dal 1° gennaio al 30 giugno 2021, è incostituzionale.
La Consulta, con la sentenza numero 128, depositata il 22 giugno, ha cassato la disposizione del Decreto Milleproroghe che aveva differito, per la seconda volta, la sospensione di ogni attività nelle esecuzioni aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore in ragione dell’emergenza pandemica.
La Corte Costituzionale, interpellata da due diversi giudici, i Tribunali di Barcellona Pozzo di Gotto e di Rovigo, è andata di certo a toccare un nervo scoperto e la pubblicazione della sentenza è stata accompagnata da un comunicato stampa diffuso sempre il 22 maggio 2021.
Blocco degli sfratti, illegittima la seconda proroga per la Corte Costituzionale
La Consulta boccia la sospensione delle procedure esecutive intervenuta dal 1° gennaio al 30 giungo 2021, nei confronti dell’abitazione principale del debitore.
“La Corte (...) ha evidenziato che il sacrificio richiesto ai creditori avrebbe dovuto essere dimensionato rispetto alle reali esigenze di protezione dei debitori, con l’indicazione di adeguati criteri selettivi. Nella seconda proroga della sospensione delle procedure esecutive aventi ad oggetto l’abitazione principale, invece, non è stato individuato alcun criterio selettivo volto a giustificare l’ulteriore protrarsi della paralisi dell’azione esecutiva”.
Spiega il comunicato stampa del 22 giugno correlato alla sentenza relativa al blocco degli sfratti.
La proroga limitata al veto sugli sfratti, secondo quanto si legge, infatti, risulta illegittima dal momento che i giudizi civili, e quindi anche quelli di esecuzione, sono ripresi gradualmente con modalità compatibili con la pandemia a seguito della sospensione generalizzata.
Non sembrerebbe, quindi, giustificato il veto imposto dalla norma incriminata che, al contrario, pur rimanendo immutato nei presupposti e è stato, ancora una volta, prorogato dal 1° gennaio 2021 per altri sei mesi (articolo 13, comma 14, del Decreto Legge 31 dicembre 2020, n. 183).
Blocco degli sfratti, per la Consulta la sospensione deve essere provvisoria ed eccezionale
Un’ulteriore circostanza alla base dell’incostituzionalità della proroga del blocco degli sfratti, sostiene la Corte, è da rintracciarsi nella ratio della sospensione delle procedure esecutive che, integrando una compressione della tutela giurisdizionale del creditore, deve costituire un evento eccezionale e giustificato da esigenze transitorie. E così non è stato.
È vero, infatti, che la sospensione delle procedure esecutive con oggetto l’abitazione principale del locatario introdotta dal Decreto Cura Italia ha inizialmente riguardato il periodo a partire dal 30 aprile 2020.
La prima proroga, intervenuta con l’art. 4 del Decreto Ristori, ha esteso il veto fino al 31 dicembre 2020 e ha stabilito l’inefficacia di ogni procedura esecutiva a partire dal 25 ottobre 2020.
La seconda proroga, quella oggetto delle questioni sottoposte all’attenzione della Corte, ha una volta ancora differito tale termine al 30 giugno 2021.
Insomma, questa misura emergenziale è rimasta inalterata nelle successive proroghe, tanto il periodo complessivo di tale sospensione è divenuto di quattordici mesi. Una circostanza inaccettabile per la Corte, specialmente se si pensa che l’unico presupposto per il veto è rimasto sempre che l’oggetto dell’esecuzione fosse l’abitazione principale del debitore.
Si ricorda, infine, sebbene il blocco degli sfratti stia volgendo al termine, il Decreto Sostegni ha previsto più velocità e dal 1° luglio 2021 dovrebbero ripartire solo le esecuzioni più risalenti iniziate ancora prima dell’avvento della pandemia.
Tuttavia, alla luce di questa importante pronuncia la quale, di fatto, ha “eliminato” la proroga al 30 giugno, anche l’ultimo intervento del Decreto Sostegni subirà inevitabili conseguenze. Si rimane quindi in attesa di aggiornamenti da parte del Governo.
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