Legge di Bilancio 2024: le novità nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Rosy D’Elia - Fisco

Il testo della Legge di Bilancio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un focus sulle novità in materia di fisco, lavoro, pensioni e famiglie contenute nella legge n. 213 del 30 dicembre 2023

Legge di Bilancio 2024: le novità nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Legge di Bilancio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo, approvato dalla Camera venerdì 29 dicembre con 200 voti favorevoli e 112 contrari.

Nel testo della legge n. 213 pubblicato in GU il 30 dicembre 2023 sono contenute tutte le novità previste in materia di Fisco, lavoro, pensioni e famiglie.

In campo ci sono circa 28 miliardi, 10 dei quali vengono investiti per confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a 35.000 euro, punto chiave del pacchetto di misure previste.

Dal Fisco al Lavoro, passando per il capitolo dedicato alle famiglie, la Legge di Bilancio 2024 definisce il panorama di regole e agevolazioni previste per il prossimo anno.

Una panoramica delle principali novità approvate.

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Legge di Bilancio 2024: le novità su Fisco e Lavoro inserite nel testo

Di seguito, per punti, una panoramica sul testo ufficiale della Legge di Bilancio 2024 (disponibile in pdf) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023.

Legge di Bilancio 2024
Il testo ufficiale trasmesso dal Senato alla Camera il 22 dicembre 2023
Il testo della legge n. 213 del 30 dicembre 2023
Scarica il testo della Legge di Bilancio 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale
  • Fisco:
    • conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, a cui si associa fuori dalla Legge di Bilancio l’IRPEF a tre aliquote;
    • detassazione premi di produttività con aliquota al 5 per cento;
    • fringe benefit: esenzione fino a 1.000 euro e fino a 2.000 per dipendenti con figli e figlie;
    • aumento della cedolare secca sugli affitti brevi o turistici dal 21 al 26 per cento, ma solo in caso di più appartamenti: grazie alle modifiche introdotte tramite emendamento, sarà possibile scegliere l’immobile su cui si applica l’aliquota più bassa;
    • aumento dell’IVA dal 5 al 10 per cento per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti, al 22 per cento per seggiolini;
    • aumento della tassazione su sigarette e tabacco;
    • tassazione delle plusvalenze per chi vende casa entro 10 anni dalla fine dei lavori realizzati con il Superbonus (fa eccezione l’abitazione principale);
    • potenziamento dei controlli e degli scambi di dati per fini di riscossione;
    • novità sulla tassazione degli immobili esteri e dei prodotti finanziari detenuti all’estero: aumento di IVIE e IVAFE;
    • proroga della plastic tax e della sugar tax al 1° luglio 2024;
    • chiarimenti sull’applicazione dell’esenzione IMU agli immobili con finalità sociali e introduzione di una terza rata di conguaglio con scadenza 29 febbraio per i Comuni in ritardo con la presentazione delle delibere;
    • restrizioni all’uso delle compensazioni fiscali tramite modello F24 per prevenire condotte illecite;
  • Imprese:
    • rifinanziamento Nuova Sabatini con 100 milioni di euro;
    • ulteriore dotazione del Fondo per la crescita sostenibile di 110 milioni per l’anno 2024 e di 220 milioni per l’anno 2025;
    • 190 milioni nel 2024 e 210 milioni nel 2025 per i contratti di sviluppo;
    • ridefinizione del tax credit cinema, con possibilità di riduzione dell’aliquota del 40 per cento.
  • Lavoro e famiglie:
    • conferma fino al 31 dicembre 2024 della garanzia massima dell’80 per cento per la richiesta dei mutui prima casa da parte di giovani fino a 36 anni ed altre categorie tutelate in cui vengono incluse anche le famiglie numerose che hanno accesso a una percentuale più alta;
    • conferma della carta dedicata a te e del bonus bollette per il primo trimestre 2024;
    • bonus animali domestici per i cittadini e le cittadine over 65 con ISEE fino a 16.215 euro;
    • borse di studio per l’erasmus italiano pari a 1.000 euro circa;
    • riduzione canone Rai in bolletta solo per il 2024;
    • eliminazione dei titoli di Stato dall’ISEE con lievi aumenti sull’assegno unico per le famiglie con redditi più alti;
    • decontribuzione totale per le donne con almeno due figli o figlie;
    • conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un ulteriore mese indennizzato in maniera più favorevole (80 per cento nel 2024 e 60 per cento dal 2025);
    • incremento del fondo per il bonus asilo nido: l’importo massimo, in presenza di specifiche condizioni, passa a 3.600 euro;
    • misure di contrasto alla violenza di genere con nuovi stanziamenti per il reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza e specifici bonus assunzione;
    • rinnovo contratti PA, Pubblica Amministrazione;
    • conferma a regime dell’ISCRO, l’indennità straordinaria per gli autonomi;
    • trattamento integrativo per notturni e festivi per il settore del turismo dal 1° gennaio al 30 giugno 2024;
    • nuove modalità di controllo contro l’evasione nel settore domestico;
  • Pensioni:
    • nuove modalità di accesso: quota 103 con penalizzazioni e conferma con modifiche di Ape Sociale (da 63 anni a 63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (si passa da 60 a 61 anni);
    • nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia con sistema contributivo con 67 anni d’età e 20 di contributi e importo almeno pari all’assegno sociale, novità sugli importi anche per la pensione anticipata;
    • riscatto di periodi non coperti da contribuzione, fino a 5 anni, per soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;
    • conferma delle perequazioni delle pensioni per il 2024, con l’indicizzazione per l’ultima fascia, quella degli assegni 10 volte oltre il minimo, che scende dal 32 al 22 per cento.

Il testo della Legge di Bilancio 2024 è in vigore

Prima di entrare nel dettaglio delle novità approfondendo alcuni dei punti che interessano il Fisco e il Lavoro, ma anche le famiglie e i bonus previsti per il prossimo anno, vale la pena soffermarsi su un aspetto importante.

I lavori per l’approvazione della Legge di Bilancio sono terminati e le novità sono in vigore dal 1° gennaio 2024.

Il Governo ha trasmesso al Senato il 30 ottobre il disegno di legge di bilancio 2024, entro la scadenza del 21 novembre è stato possibile presentare emendamenti per modificare il testo.

Dopo il voto del Senato, la Manovra è passata alla Camera ed ha ottenuto il via libera definitivo senza ulteriori modifiche per mancanza di tempo utile per un ulteriore passaggio al Senato. Anche quest’anno che non ha carattere di eccezionalità, diversamente dal 2022 con un cambio di Governo proprio in autunno in pieno ciclo di Bilancio, i tempi si sono dilatati.

Il percorso verso l’approvazione del testo della Legge di Bilancio è fatto di tappe e segue un preciso iter, ma la scadenza è sempre fissata al 31 dicembre 2023.

Alla luce del termine ultimo di fine anno, il testo della Manovra è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale per tempo, il 30 dicembre.

Legge di Bilancio 2024: conferma del taglio del cuneo fiscale

In cima alla lista delle priorità individuate dal Governo c’è la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a 35.000 euro così come applicato nel corso del 2023.

Con il Decreto Lavoro, infatti, è stato aumentato di quattro punti l’esonero contributivo sulla quota di contributi dovuti dal lavoratore o dalla lavoratrice messo in campo con la Legge di Bilancio dello scorso anno.

Viene di fatto riconfermata la decontribuzione già prevista per i periodi da luglio a dicembre, escludendo la tredicesima, che è pari:

  • al 7 per cento per le retribuzioni annue fino a 25.000 euro;
  • al 6 per centro per quelle fino a 35.000 euro.

Per prevedere lo stesso taglio del cuneo fiscale e contributivo anche nel 2024 sono necessari circa 10 miliardi:

“La proroga per il 2024 della riduzione del cuneo fiscale, che assorbirà di fatto le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio (in votazione ndr)”, aveva sottolineato il Ministro Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla NADEF del 10 ottobre.

“Sono fiero di mettere un’ipoteca a beneficio di questi lavoratori”.

Aveva poi aggiunto, definendo la conferma del taglio del cuneo fiscale come un’ipoteca sulla Legge di Bilancio 2024 e su quelle future.

D’altronde dopo le novità introdotte con il testo del Decreto Lavoro, la conferma della misura è una strada obbligata in attesa di adottare una soluzione strutturale, così come richiesto anche dalla Commissione Europea.

Verso una nuova IRPEF a tre aliquote, collegata al taglio del cuneo fiscale della Legge di Bilancio 2024

Sicuramente non obbligata, ma utile per non neutralizzare i benefici del taglio del cuneo fiscale, è la scelta di revisione dell’IRPEF con il passaggio a tre aliquote che non è una misura della Legge di Bilancio ma si coordina con la decontribuzione prevista.

La novità era stata anticipata dal viceministro Maurizio Leo durante il programma Cinque Minuti condotto su Rai1 da Bruno Vespa a fine settembre, evidenziando l’importanza di prevedere, insieme alla decontribuzione, anche nuove regole di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche aveva detto: “stiamo ancora facendo i conti”.

Per la nuova IRPEF, prevista per ora solo per il 2024, vengono impiegati circa 4 miliardi di euro: per evitare di dare con una mano e togliere con l’altra ai contribuenti che si trovano a cavallo tra il primo e secondo scaglione di reddito, la misura appare complementare al taglio del cuneo fiscale.

Le valutazioni sull’opportunità di avviare la revisione dell’IRPEF prevista dalla legge delega per la riforma fiscale si sono concluse con esito positivo: la nuova imposta sul reddito delle persone fisiche, però, non trova posto nel testo della Manovra ma in uno dei due decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale che danno il via ufficialmente alla modifica della normativa fiscale.

Si passerà, quindi, dal sistema attuale in vigore dal 2022 a un unico scaglione iniziale più ampio fino a 28.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 23 per cento. Secondo le stime, le novità porterebbero come beneficio aumenti pari a un massimo di 22 euro al mese.

Per chi ha redditi superiori a 50.000 euro viene introdotta soltanto una franchigia per l’accesso alle detrazioni: si prevede, per l’anno 2024, una riduzione di 260 euro della detrazione complessivamente spettante in relazione a particolari spese sostenute dai contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro, escluse le detrazioni spettanti per spese sanitarie e quelle per le donazioni alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), alle associazioni che si occupano di iniziative umanitarie (religiose o laiche) e agli enti del terzo settore.

Dopo il parere positivo delle Commissioni, l’adozione definitiva da parte del Governo del testo del decreto legislativo è arrivata nel Consiglio dei Ministri del 28 dicembre.

Dalla cedolare secca alla tassazione di tabacco e sigarette, passando per l’IVA: aumenti in vista

Se da un lato i prelievi si riducono dall’altro crescono. Nel testo della Legge di Bilancio 2024 si mettono in cantiere diversi aumenti.

La cedolare secca passa al 26 per cento: la tassazione degli affitti brevi fino a 30 giorni, anche in caso di intermediazione mediante portali telematici, salirà di cinque punti rispetto alla soglia del 21 per cento prevista fino al 31 dicembre 2023. Ma solo in caso di più appartamenti per periodo d’imposta.

Grazie a una novità inserita in Senato, i contribuenti potranno scegliere a quale immobile applicare l’aliquota più favorevole.

La decisione finale è frutto di una serie di compromessi interni alla maggioranza, divisa su un aumento generalizzato.

Nell’accordo sugli affitti brevi rientra anche l’introduzione di un codice identificativo nazionale previsto per combattere l’evasione, inserito nel Decreto Anticipi durante l’iter di conversione in legge.

Il peso del Fisco sarà più forte anche per gli acquisti di vita quotidiana. È il caso dell’IVA su prodotti per l’infanzia e sugli assorbenti: l’aliquota ridotta passerà dal 5 al 10 per cento con effetto sui prezzi. Per i seggiolini l’aumento sarà ancora più rilevante: il prodotto ritorna tra quelli a cui si applica l’aliquota ordinaria del 22 per cento.

Al rialzo si rivede anche l’imposizione su sigarette e tabacco.

Oltre il cuneo fiscale, le novità per il lavoro dipendente nella Legge di Bilancio 2024

Lo spazio che la Legge di Bilancio 2024 dedicherà al taglio del cuneo fiscale insieme alla scelta di inaugurare la riforma con la nuova IRPEF si legano alla necessità di contrastare la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici con i redditi medio bassi.

Secondo gli ultimi dati OCSE, infatti, tra le principali economie è il paese che meno ha tenuto il passo con i tempi in questo senso.

Non a caso in cima alla lista delle priorità per il Governo c’è anche quello di dedicare risorse al rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione, partendo dalla sanità.

Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, arriva la conferma della detassazione dei premi di produttività anche per il 2024: prevista dalla precedente Manovra, la misura permette di applicare ai bonus riconosciuti ai lavoratori e alle lavoratrici in linea con precise procedure una imposta sostitutiva del 5 per cento, anziché del 10 per cento.

Sulla scia si inserisce anche la riflessione sulle eccezioni alle regole previste a regime per i fringe benefit.

I nuovi limiti per il 2024 sono due:

  • 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Il testo specifica che la soglia di esenzione riguarderà anche le somme erogate o rimborsare per il pagamento delle bollette, per le spese di affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.


Ma c’è anche un’altra questione, economicamente e socialmente rilevante, su cui il Governo è chiamato necessariamente a intervenire: il tema della denatalità.

Aiuti alle famiglie: novità nella Legge di Bilancio 2024

A dettare i punti della prossima Legge di Bilancio 2024 sono i tempi. E se da un lato la Manovra aumenta l’IVA su pannolini e prodotti per l’infanzia, dall’altro il Governo mette in campo la sua ricetta a sostegno della natalità.

“Abbiamo gli indici di fertilità peggiori di Europa”.

Ha sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nei mesi scorsi.

Novità arriveranno sul congedo parentale: si introduce un’ulteriore mensilità aggiuntiva, con il riconoscimento del 60 per cento della retribuzione (oltre a quella già ulteriormente inserita con retribuzione all’80 per cento). Per il 2024 entrambi i mesi dovrebbero essere all’80 per cento.

Tra le misure viene inserito anche il potenziamento del fondo asili nido, ma solo in caso di figlie o figli nati nel 2024 in una famiglia in cui è già presente un bambino o una bambina fino a 10 anni.

“Nell’ambito delle misure di incentivo alla natalità con la norma in commento si vuole intervenire con un sostegno economico di 3.600 euro a favore delle famiglie al cui interno è presente almeno un figlio minore di dieci anni e che presentano un ISEE minorenni fino a 40.000 euro. Secondo le stime tale incremento andrà a copertura economica integrale della retta sostenuta dalle famiglie”.

Si legge nella relazione illustrativa del Senato.

Infine si prevede una decontribuzione per le madri lavoratrici, il cosiddetto bonus mamme 2024: le lavoratrici, nel caso di due figli o più saranno esonerate dal pagamento dei contributi a carico del lavoratore.

I limiti all’applicazione della misura sono i seguenti:

  • il raggiungimento del decimo anno del secondo figlio;
  • il raggiungimento del diciottesimo anno del terzo figlio.

Vanno evidenziati alcuni aspetti rilevanti:

  • il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di 3.000 euro annuali;
  • l’agevolazione è rivolta solo a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato;
  • per le madri con due figli la misura è relativa solo al 2024, al triennio dal 2024 al 2026 solo in caso di tre figli o figlie.

    Sempre sul fronte delle famiglie trovano spazio, poi, anche la conferma del bonus bollette e della carta dedicata a te, e una riduzione in bolletta del canone RAI.

Mutui prima casa: le novità nella Legge di Bilancio 2024

Restando sul perimetro delle agevolazioni familiari, viene prorogata la disciplina del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2024.

Ma non solo, con gli interventi aggiunti in secondo battuta, si inseriscono anche le famiglie numerose, a partire da quelle con tre figli e con determinati limiti ISEE, tra le categorie prioritarie.

Numero di figli o figlieISEEGaranzia
Tre figli con età inferiore a 21 anni Fino a 40.000 euro annui Fino all’80 per cento
Quattro figli con età inferiore a 21 anni Fino a 45.000 euro annui Fino all’85 per cento
Cinque o più figli con età inferiore a 21 anni Fino a 50.000 euro annui Fino al 90 per cento

Dal Lavoro alla pensione: le principali novità inserite nella Legge di Bilancio 2024

Infine, un altro capitolo importante è quello delle pensioni: si restringono le strade verso il pensionamento con le novità tracciate dalla Legge di Bilancio.

Le principali novità inserite nel testo possono essere riassunte nei seguenti punti:

  • si arriva a Quota 103 con penalizzazioni: pensione a 63 anni d’età e 41 di contributi con calcolo dell’assegno secondo il sistema contributivo. Finestre d’uscita dilatate e conferma del bonus maroni;
  • viene confermata Opzione Donna, ma il requisito anagrafico sale a 61 anni, le altre regole restano uguali: accesso consentito anche a chi matura i requisiti al 31 dicembre 2023;
  • conferma anche per Ape Sociale: il requisito anagrafico sale a 63 anni e 5 mesi, invariate le altre condizioni.

La Manovra nella sua prima impostazione tocca, poi, anche la pensione di vecchiaia del sistema contributivo accessibile con 67 anni d’età e 20 di contributi e un importo almeno pari all’assegno sociale e per quanto riguarda la pensione anticipata (64 anni d’età e 20 di contributi), l’importo minimo passa da 2,8 volte quello dell’assegno sociale ai seguenti valori:

  • 3,0 volte l’assegno sociale per le donne senza figli e per gli uomini;
  • 2,8 volte per le donne con un figlio (con conferma, in tal caso, dunque, della norma vigente);
  • 2,6 volte per le donne con almeno due figli.

Con gli emendamenti, sono stati inseriti correttivi per salvaguardare le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e per prevedere un taglio meno pesante in caso di pensioni anticipate in ambito sanitario.

Dal Fisco agli aiuti alle famiglie fino alle pensioni, tutte le misure entrano ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2024 dopo l’approvazione definitiva di entrambi i rami del Parlamento arrivata in extremis per evitare l’esercizio provvisorio.

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