Pensioni medici e dipendenti pubblici 2024: verso Quota 46, cosa cambia con l’emendamento alla Manovra

Giuseppe Guarasci - Pensioni

Uno degli emendamenti al testo della Manovra 2024, approvato al Senato, prevede l'allentamento della stretta sulle pensioni di medici, infermieri e altri dipendenti pubblici. Il taglio viene limitato, sarà solo per gli assegni anticipati. Si allungano però le finestre per l’uscita. La penalizzazione si riduce per ogni mese di servizio in più e si azzera completamente se si resta per 3 anni, arrivando a una sorta di Quota 46

Pensioni medici e dipendenti pubblici 2024: verso Quota 46, cosa cambia con l'emendamento alla Manovra

Il taglio delle pensioni per medici e alcuni dipendenti pubblici sarà solo per i trattamenti anticipati.

Non verranno toccate le pensioni di vecchiaia, salvi anche i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di collocamento a riposo per età o servizio.

Le novità arrivano dal maxi emendamento all’articolo 33 del DDL Bilancio 2024 presentato dal Governo e approvato in Senato.

Le penalizzazioni scatteranno dal 2024 solo per gli assegni anticipati, per i quali vengono anche introdotte finestre di accesso più ampie.

Il taglio sarà ridotto per ogni mese di posticipo del pensionamento fino all’annullamento totale se si resta al lavoro per 36 mesi, con gli interessati che arriverebbero a una sorta di Quota 46 (46 anni di contribuzione).

Pensioni medici e dipendenti pubblici 2024: verso Quota 46, cosa cambia con l’emendamento alla Manovra

Dopo molte discussioni e proteste, culminate con lo sciopero dei medici dello scorso 5 dicembre, è arrivato l’emendamento al DDL Bilancio 2024 con i correttivi alla disposizione relativa alle pensioni del personale sanitario e di alcune categorie di dipendenti pubblici.

Questo uno degli emendamenti alla Manovra presentati dal Governo e approvati al Senato, che voterà l’approvazione del DDL domani 22 dicembre.

L’intervento va a modificare l’articolo 33, quello che prevedeva un taglio delle pensioni di medici e infermieri, ma anche di dipendenti degli enti locali, insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate e ufficiali giudiziari.

Il Governo era da giorni al lavoro sulla questione e ora sembra essere arrivata un’intesa. Come anticipato dalla Premier Meloni le pensioni di vecchiaia sono salve, non ci sarà alcuna penalizzazione.

Come si legge nel testo con gli emendamenti, la riduzione del trattamento pensionistico sarà applicata solo alle pensioni anticipate a partire dal 2024. A non essere interessati saranno anche i lavoratori e le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2023, così come nei casi di cessazione dal lavoro per il raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti.

Le penalizzazioni, pertanto, si applicano a partire dal 2024 agli assegni anticipati. Con l’obiettivo di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, per i sanitari (CPS) e i dipendenti degli enti locali (CPDEL) infermieri, si prevede una riduzione della penalizzazione pari a 1/36 per ogni mese in cui si posticipa il pensionamento dalla prima data utile (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne).

Si arriva, in questo modo, all’azzeramento della penalizzazione si si resta al lavoro per 3 anni in più, una sorta di Quota 46. Un medico, infatti, in questo modo potrebbe arrivare al pensionamento a 45 anni e 10 mesi di contribuzione versata.

Sono escluse da questa possibilità tutte le altre categorie coinvolte, che subiranno il taglio per intero.

Medici e dipendenti pubblici: dal 2024 si allungano le finestre per accedere al pensionamento

L’emendamento presentato dal Governo all’articolo 33 del DDL Bilancio 2024 prevede anche un’altra novità per quanto riguarda il pensionamento anticipato per tutte le categorie coinvolte: si introducono delle nuove finestre per l’accesso.

Per i lavoratori e le lavoratrici che maturano i requisiti per il pensionamento nel 2024, infatti, il trattamento decorre dopo 3 mesi dall’acquisizione del diritto. Una finestra che aumenta a:

  • 4 mesi per il 2025;
  • 5 mesi per il 2026;
  • 7 mesi nel 2027;
  • 9 mesi a partire dal 2028.

Ecco, quindi, che un medico che nel 2024 raggiunge i requisiti per il pensionamento ma decide di aspettare a ritirarsi per non perdere quote di pensione e lavora altri 3 anni, arrivando nel 2027 a 45 anni e 10 mesi di contribuzione, si troverà a dover attendere anche ulteriori 7 mesi di finestra.

Anche per questo nell’emendamento è stato specificato che i dirigenti medici e sanitari e gli infermieri potranno fare domanda per il trattenimento in servizio anche oltre i 40 anni di servizio, ma non oltre i 70 anni d’età.

Soluzioni, queste proposte all’articolo 33 del DDL Bilancio, che non convincono appieno i sindacati di categoria, con Anaao-Assomed che che per ora conferma anche gli scioperi di gennaio.

Di seguito una sintesi delle novità con il confronto prima e dopo l’emendamento al testo.

Versione originale dell’articolo 33Ultima versione (Dopo emendamento)
Nuove aliquote di calcolo della pensione liquidata dal 1° gennaio 2024 per medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate e ufficiali giudiziari Il taglio si applica solo alle pensioni anticipate liquidate dal 1° gennaio 2024
Per medici e infermieri la riduzione del trattamento pensionistico è a sua volta ridotta di 1/36 per ogni mese di posticipo del­l’accesso al pensionamento rispetto alla maturazione dei requisiti
Nuove finestre dilatate per la decorrenza del trattamento maturato
Possibilità per medici e infermieri di restare in servizio fino a 70 anni

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