Partenza diesel per la riforma fiscale: servono istruzioni su dichiarazione dei redditi, bonus assunzioni, compliance

Rosy D’Elia - Fisco

L'accensione del motore, con la pubblicazione dei decreti di attuazione della riforma fiscale in Gazzetta Ufficiale, non basta per immettersi sulla carreggiata delle novità: dal bonus assunzioni alla nuova dichiarazione dei redditi passando per la cooperative compliance, si attendono le regole operative per le misure approvate. Su 43 provvedimenti solo uno fino ad ora ha ottenuto il via libera

Partenza diesel per la riforma fiscale: servono istruzioni su dichiarazione dei redditi, bonus assunzioni, compliance

Il 2024 è l’anno di debutto delle prime novità della riforma fiscale: ma, nonostante lo sprint sui decreti delegati, la partenza è diesel.

Dal bonus assunzioni, inserito nel provvedimento che ha rivisto l’IRPEF, alla nuova dichiarazione dei redditi, passando per l’impianto rinnovato della cooperative compliance, per passare dalla teoria alla pratica servono le regole operative.

In totale i Ministeri coinvolti, l’Agenzia delle Entrate e tutti gli altri enti competenti devono firmare 43 documenti per rendere concrete le misure messe in campo con i primi 7 decreti legislativi approvati in via definitiva.

In questi primi due mesi dell’anno, però, è arrivato al traguardo solo il calendario semestrale delle scadenze da rispettare per l’invio dei dati al sistema Tessera Sanitaria.

Dichiarazione dei redditi, bonus assunzioni, compliance: le novità della riforma fiscale in attesa di istruzioni

I lavori per l’approvazione dei decreti legislativi previsti dalla legge delega per la riforma fiscale procedono, fin dal principio, a ritmo sostenuto. Ma la corsa sembra arrestarsi con la pubblicazione dei testi in Gazzetta Ufficiale.

Circa un anno fa si apriva il cantiere della revisione del sistema tributario: la legge numero 111 del 2023 ha ufficialmente incaricato il Governo di procedere secondo le linee condivise in Parlamento lo scorso agosto.

Con l’approvazione dei decreti su IRPEF e fiscalità internazionale il 16 ottobre 2023, ha preso il via al ping pong tra Governo e Parlamento per la definizione dei testi che modificano nel dettaglio la normativa fiscale.

In circa quattro mesi hanno ottenuto il via libera ben 9 provvedimenti di attuazione della riforma fiscale, ma l’approdo dei testi in Gazzetta Ufficiale non basta a rendere operative le novità introdotte ma la velocità nel mettere in moto i processi non corrisponde a quella utilizzata nell’ingranare la marcia.

Per rendere pienamente concrete e applicabili le novità contenute nei testi servono 43 decreti o provvedimenti attuativi: si tratta di interventi di Ministeri, Agenzia delle Entrate ed altri enti competenti chiamati a definire ancora più nel dettaglio le misure approvate su dichiarazione dei redditi, cooperative compliance, contenzioso tributario e molto altro.

Fino ad ora soltanto un documento è stato firmato, mentre gli altri restano in stand by.

Sono questi i dati che emergono dalla consultazione del database disponibile sul portale del Dipartimento per il programma di Governo.

Decreto legislativo di attuazione della riforma fiscaleProvvedimentoN. decreti attuativiN. Decreti attuativi approvati
Fiscalità internazionale: nuovo regime delle agevolazioni previste per le lavoratrici e i lavoratori impatriati e global minimum tax D. lgs. numero 209 del 2023 8 0
Imposte sui redditi: nuova IRPEF a tre aliquote, eliminazione dell’ACE e maxideduzione per i neo assunti D. lgs. numero 216 del 2023 1 0
Statuto dei diritti del contribuente: revisione dei principi alla base del dialogo tra i cittadini e le cittadine e l’Amministrazione finanziaria D lgs. numero 219 del 2023 3 0
Contenzioso tributario: informatizzazione della giustizia tributaria e accelerazione della fase cautelare D. lgs. numero 220 del 2023 1 0
Adempimento collaborativo: riduzione graduale della soglia di accesso fino ad arrivare a un volume di ricavi o di affari minimo di 100 milioni nel 2028 D lgs. numero 221 del 2023 6 0
Adempimenti tributari: semplificazioni e revisione del calendario fiscale D. lgs. numero 1 del 2024 14 1
Accertamento tributario e concordato preventivo biennale: revisione delle procedure accertative, nuovo strumento per le partite IVA che permette di stabilire in anticipo le imposte dovute D. lgs. numero 13 del 2024 10 0
Settore dei giochi, in particolar modo online: nuove regole e obblighi per i concessionari e tutele per i giocatori Da approvare in via definitiva - -
Revisione del sistema sanzionatorio tributario da approvare in via definitiva - -

Le novità della riforma fiscale tra sprint sui decreti legislativi e partenza diesel per i provvedimenti attuativi

Come per tutte le misure non autoapplicative, l’approvazione dei provvedimenti attuativi non rappresenta un semplice passaggio formale ma l’ultimo tassello necessario per passare dalla teoria alla pratica.

In linea generale, la lentezza burocratica, successiva all’approvazione delle norme, è una questione che ha accomunato gli ultimi Governi in carica. E l’attuale Esecutivo, che pure procede spedito nella prima fase di lavoro sulla riforma fiscale, non sembra fare eccezione.

Entro il 30 gennaio il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, avrebbe dovuto approvare i coefficienti di maggiorazione relativi alle categorie di lavoratori svantaggiati nell’ambito del bonus assunzioni previsto dal Decreto che ha ridefinito l’IRPEF per il 2024.

A circa un mese dalla scadenza, però, non sono stati ancora resi noti i valori per calcolare l’agevolazione. Anche la super deduzione per l’attivazione di nuovi contratti a tempo indeterminato ha carattere provvisorio, un dettaglio che rafforza ulteriormente la necessità di agire per tempo.

Molti altri provvedimenti attuativi non sono vincolati a precise scadenze, ma a imporre la tabella di marcia è anche il calendario fiscale.

Serviranno, ad esempio, una serie di istruzioni nuove per dare forma concreta alla stagione della dichiarazione dei redditi nella sua versione rinnovata, dalle date di scadenza all’accesso alla precompilata.

L’estensione del modello di dichiarazione dei redditi semplificato delle persone fisiche a tutti i contribuenti non titolari di partita IVA, ad esempio, ha bisogno di un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate per prendere forma: sarà necessario stabilire le tipologie reddituali che gradualmente, per ciascun anno d’imposta, possono essere dichiarate in questa nuova modalità.

Anche per la cooperative compliance, solo per fare un altro esempio, sarà necessario approvare una serie di nuovi provvedimenti per dare il via al nuovo assetto di regole: anche in questo caso, però, gli enti chiamati in causa non hanno particolari scadenze da rispettare.

Per chiudere i lavori della riforma fiscale il Governo ha tempo fino ad agosto 2025 a cui si aggiungono i tempi supplementari, altri 24 mesi, per eventuali correzioni o integrazioni sui decreti legislativi approvati.

Come si evince dalla temporaneità di alcune novità, un esempio su tutti è il sistema di calcolo dell’IRPEF su tre aliquote valido solo per il 2024, il processo di revisione è solo all’inizio.

Ma senza i decreti attuativi utili per dare seguito a quanto stabilito sulla carta, la riforma fiscale resta impantanata in una falsa partenza.

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