Bonus ristrutturazione, detrazione anche con limite di spesa oltre 96.000 euro: in quali casi?

Daniela Marmugi - Irpef

Il bonus ristrutturazione permette di usufruire di una detrazione IRPEF del 50 per cento per interventi edilizi, fino a un limite di spesa di 96.000 euro per immobile. In caso di altri lavori “autonomi” sullo stesso immobile è possibile avvalersi di un nuovo limite di spesa di 96.000 euro

Bonus ristrutturazione, detrazione anche con limite di spesa oltre 96.000 euro: in quali casi?

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che nuovi interventi sulla stessa abitazione, diversi rispetto a quelli già realizzati, possono essere considerati autonomamente detraibili ai fini del bonus ristrutturazione.

Gli interventi “autonomi”, che non consistono cioè nella semplice prosecuzione degli interventi già realizzati in anni precedenti sullo stesso immobile, non rientrano infatti nel limite massimo delle spese ammesse in detrazione di 96.000 euro.

Bonus ristrutturazione: quali sono i limiti delle spese ammesse in detrazione?

L’Agenzia delle Entrate ha fornito diversi chiarimenti in materia di bonus ristrutturazione.

Tra gli aspetti da tenere in considerazione c’è il rispetto del limite di spesa che, per il 2024, si attesta a 96.000 euro.

Ci sono casi in cui il bonus edilizia spetta anche al superamento di tale limite?

L’interrogativo è stato posto da un contribuente alla redazione di FiscoOggi, la rivista online delle Entrate.

Il bonus ristrutturazione permette di recuperare parte delle spese sostenute da chi realizza lavori in casa, attraverso una detrazione fiscale pari al 50 per cento degli importi.

Come anticipato, il tetto massimo previsto delle spese detraibili è di 96.000 euro per unità immobiliare.

Tuttavia ci sono casi in cui è possibile superare il limite indicato e beneficiare comunque dell’agevolazione.

Nella circolare 17/2015, in particolare nella risposta 3.2, l’Agenzia delle Entrate aveva precisato che per determinare il limite massimo delle spese ammesse in detrazione è necessario tener conto degli interventi già effettuati sullo stesso immobile negli anni precedenti.

Tuttavia, questa regola non si applica al caso di lavori “autonomi”, vale a dire per quei lavori che non consistono nella mera prosecuzione degli interventi che sono stati già realizzati sulla stessa unità immobiliare in anni precedenti.

Tali interventi possono infatti beneficiare comunque del rimborso IRPEF, anche se si è già superato il limite previsto per precedenti interventi sulla stessa abitazione.

Bonus ristrutturazione: quali sono gli interventi autonomamente detraibili

Il “rimborso” del 50 per cento delle spese sostenute avviene con la compilazione del modello per la dichiarazione dei redditi.

L’agevolazione spetta per i lavori:

  • di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini;
  • di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze;
  • effettuati in economia.

Gli interventi, per essere considerati autonomamente detraibili rispetto a quelli già effettuati sulla stessa unità immobiliare in anni precedenti, devono essere anche autonomamente certificati dalla documentazione richiesta dalla normativa edilizia vigente.

In tal caso è possibile anche superare il limite di spesa di 96.000 euro, in quanto i nuovi lavori devono essere considerati in modo separato rispetto a quelli già realizzati. Non sono infatti ricompresi tra gli interventi per i quali è stata aperta la prima CILA, comunicazione di inizio lavori asseverata.

Se si tratta, invece, di lavori per i quali non deve essere richiesto alcun titolo abilitativo è comunque necessaria un’autocertificazione.

L’articolo 16-bis del TUIR non prevede che debba trascorre un periodo di tempo minimo tra i diversi interventi per poter beneficiare nuovamente della detrazione.

Il contribuente può quindi avvalersi di un nuovo limite di spesa di 96.000 euro per i nuovi interventi effettuati in qualsiasi momento, a patto che si tratti effettivamente di lavori autonomi, svincolati cioè dai precedenti per cui si è già beneficiato della detrazione.

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