Agevolazioni fiscali per le aziende che assumono a tempo indeterminato

Francesco Rodorigo / Francesco Oliva - Dichiarazione dei redditi

Sono in vigore da quest’anno le nuove agevolazioni fiscali sulle assunzioni a tempo indeterminato. Operativa la misura che prevede un'extra deduzione del costo del lavoro fino al 130 per cento. Viene cancellata l'ACE. Le novità nel primo decreto attuativo della riforma fiscale

Agevolazioni fiscali per le aziende che assumono a tempo indeterminato

Arriva una super deduzione al 120 e al 130 per cento per le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel 2024.

Il nuovo incentivo spetta alle imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici nel corso dell’anno. I benefici maggiori spettano a chi impiega lavoratori “svantaggiati, ovvero under 30, percettori di reddito di cittadinanza e disoccupati.

L’intervento consiste in agevolazioni fiscali che vengono realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito.

Il nuovo incentivo sostituisce i bonus assunzione per under 36 e donne scaduti il 31 dicembre e non rinnovati. Inoltre, viene abolita - un po’ a sorpresa - l’agevolazione ACE.

Le novità sono contenute nel decreto attuativo del primo modulo della riforma fiscale.

Super deduzione per le aziende: nuovi incentivi sulle assunzioni per il 2024

Il decreto legislativo di attuazione del primo modulo di riforma dell’IRPEF, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023, assieme alla Legge di Bilancio 2024, prevede importanti novità per imprese e lavoratori.

Uno dei provvedimenti contenuti nel testo (articolo 4), infatti, riguarda la maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Il tema è stato l’oggetto del webinar del direttore responsabile di Informazione Fiscale, Francesco Oliva, intervenuto in diretta sui canali social de Il Consulente del Lavoro lo scorso 18 dicembre 2023.

Qui l’intervento completo.

Tecnicamente si tratta di una variazione in diminuzione della base imponibile ulteriore rispetto a quella ordinaria.

Per il 2024 sostituisce i bonus per l’assunzione di giovani under 36 e donne, entrambi scaduti il 31 dicembre e non rinnovati.

Dal 2024, dunque, si introducono nuovi incentivi alle assunzioni, come aveva preannunciato la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:

“Introduciamo per le imprese un super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato.”

Questa super deduzione è pari:

  • al 120 per cento per tutte le assunzioni a tempo indeterminato;
  • al 130 per cento per chi assume lavoratori “svantaggiati” (allegato 1 del DL n. 216/2023):
    • persone con disabilità;
    • lavoratori molto svantaggiati ai sensi dell’articolo 2, numero 99), del regolamento (UE) n. 651/2014 e le persone svantaggiate ai sensi dell’articolo 4 della legge n. 381/1991;
    • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
    • donne di qualsiasi età con almeno due figli minorenni, vittime di violenza o disoccupate da almeno 6 mesi e residenti nelle regioni ammissibili ai finanziamenti (articolo 2, numero 4), lettera f), del regolamento (UE) n. 651/2014);
    • ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione;
    • minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare;
    • lavoratori con sede di lavoro in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.

Un apposito decreto attuativo di MEF e Ministero del Lavoro definirà le diverse disposizioni, con particolare riguardo alla determinazione dei coefficienti di maggiorazione relativi alle categorie di lavoratori svantaggiati, così da garantire che la maggiorazione complessiva non superi il 10 per cento del costo del lavoro sostenuto per tali categorie.

“Il principio che stiamo cercando di applicare per le aziende è: più è alta l’incidenza di dipendenti che si ha in rapporto al fatturato, meno tasse si devono allo Stato.”

Gli incentivi, dunque, premiano i datori di lavoro che aumentano il numero di dipendenti a tempo indeterminato, ancora di più se appartenenti alle categorie più fragili.

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Super deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato: soggetti beneficiari

Come si legge nel testo, le agevolazioni saranno realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito.

Queste spettano:

  • ai titolari di reddito d’impresa (soggetti di cui all’articolo 73 del TUIR);
  • alle imprese individuali, comprese le imprese familiari e le aziende coniugali;
  • alle società di persone ed equiparate ai sensi dell’articolo 5 del TUIR;
  • agli esercenti arti e professioni che svolgono attività di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 54 del TUIR.

Questi soggetti devono aver esercitato l’attività per tutto il periodo d’imposta 2023 e devono trovarsi in condizioni di normale operatività. Sono escluse, infatti, le imprese in liquidazione ordinaria, liquidazione giudiziale (fallimento) o che abbiano fatto ricorso ad altri istituti di risoluzione della crisi d’impresa di natura liquidatoria.

Attenzione: per finalità antielusive è previsto che la verifica della condizione dell’aumento dei dipendenti debba essere operata al netto degli eventuali decrementi occupazionali verificatisi in società controllate o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile.

Come sottolineato dal Viceministro dell’Economia:

“Dobbiamo fare riferimento ad un anno intero, ad esempio il personale occupato nel 2023, che rappresenta la base per poter commisurare l’incremento occupazionale.

Supponiamo che nel 2023 ci sono 100 dipendenti, se nel 2024 si incrementa il numero di dipendenti a tempo indeterminato di 30 unità, su queste 30 unità si considererà il costo del lavoro con una maggiorazione del 20 o del 30 per cento.”

Il costo dell’incremento occupazionale è pari al minor importo tra il costo effettivo relativo ai nuovi assunti e l’incremento complessivo del costo del personale risultante dal conto economico ai sensi dell’articolo 2425, comma 1, lettera B), numero 9), del codice civile rispetto a quello relativo all’esercizio in corso al 31 dicembre 2023.

Inoltre, viene definitivamente abolita l’ACE, cioè l’aiuto alla crescita economica delle imprese.

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Cosa prevede la delega fiscale

Il Governo ha deciso quindi di avviare la delega fiscale lato aziende con uno strumento di incentivo e stimolo indiretto al mercato del lavoro.

L’articolo 6, comma 1, lettera a), della legge delega per la riforma fiscale prevede la riduzione dell’aliquota dell’IRES nel caso in cui le imprese rispettino, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

  • una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, o anche in nuove assunzioni ovvero in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili;
  • gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa. La distribuzione degli stessi si presume avvenuta qualora sia accertata l’esistenza di componenti reddituali positivi non contabilizzati o di componenti negativi inesistenti.

Per le aziende che non beneficiano della riduzione dell’aliquota va riconosciuta la possibilità di fruire di eventuali incentivi fiscali riguardanti:

  • gli investimenti qualificati, “anche attraverso il potenziamento dell’ammortamento” (una sorta di riedizione del super ed iper ammortamento di renziana memoria);
  • le nuove assunzioni, “anche attraverso la possibile maggiorazione della deducibilità dei costi relativi alle medesime”.

Si potrà, quindi, optare per l’applicazione dell’aliquota IRES del 24 per cento, mantenendo la possibilità di fruire delle agevolazioni con le modalità ordinarie, cioè avvalendosi anche della maggiorazione del costo sostenuto.

Per il 2024, dunque, le aziende potranno fruire esclusivamente dell’extra deduzione dal reddito imponibile della componente di costo aggiuntivo del personale dipendente a tempo indeterminato.

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