Tirocinio: verso un’equa retribuzione e condizioni di lavoro migliori

Giuseppe Guarasci - Leggi e prassi

La nuova proposta di direttiva della Commissione Europea punta a migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, comprese la retribuzione, l’inclusività e la qualità deli stage

Tirocinio: verso un'equa retribuzione e condizioni di lavoro migliori

Retribuzioni adeguate, garanzia di diritti e tutele sul posto di lavoro e maggiore qualità dei tirocini.

Sono questi alcuni dei punti fondamentali della nuova proposta di direttiva presentata dalla Commissione Europea per frenare gli abusi sugli stage e migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti.

Il testo al vaglio del Parlamento Europeo garantisce agli stagisti gli stessi diritti e le stesse tutele dei lavoratori e delle lavoratrici ordinarie, in termini di retribuzione, protezione sociale e inclusione.

Le novità si aggiungono a quanto già esistente nel Quality Framework sui tirocini del 2014.

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Tirocinio: equa retribuzione e condizioni di lavoro migliori, le novità nella proposta di direttiva UE

Nuove tutele e diritti in arrivo per i tirocinanti dei Paesi UE. La Commissione Europea il 20 marzo 2024 ha presentato una proposta di direttiva volta a migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, comprese la retribuzione, l’inclusività e la qualità dei tirocini all’interno dell’Unione.

I tirocini sono un modo importante per acquisire esperienza pratica, imparare nuove competenze e trovare un lavoro ma sono spesso al centro del dibattito politico e oggetto di cronaca per via delle frequenti situazioni di abuso.

La nuova direttiva si pone l’obiettivo di garantire ai tirocinanti la possibilità di svolgere un tirocinio indipendentemente dal contesto socioeconomico o dalla disabilità e riconoscendo loro le stesse tutele e gli stessi diritti dei lavoratori ordinari.

“I tirocini possono rappresentare un’ottima prima esperienza lavorativa per i giovani, ma devono essere di buona qualità, con una chiara parte di apprendimento, e devono essere pagati!

Chiediamo agli Stati membri di mettere in atto norme e alle aziende di essere intelligenti e investire nei loro futuri lavoratori.”

Questo il commento deli Commissario europeo agli affari sociali, Nicolas Schmit, in un post sulla piattaforma X.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito della Commissione Europea, un recente sondaggio Eurobarometro ha evidenziato che il 78 per cento dei giovani europei ha svolto almeno un tirocinio, e il 68 per cento di loro ha trovato lavoro in seguito, ma quasi la metà di questi tirocini non è stata retribuita e solo il 61 per cento degli intervistati ha avuto accesso totale o parziale a misure di protezione sociale.

Proposta di direttiva UE sui tirocini: lotta agli abusi e stesso trattamento dei lavoratori ordinari

La nuova proposta di direttiva permetterà agli Stati membri di migliorare e applicare condizioni di lavoro ottimali per i tirocinanti e di contrastare i rapporti di lavoro regolari spacciati per tirocini.

Gli elementi chiave della proposta di direttiva includono:

  • il principio di non discriminazione, garantisce che i tirocinanti siano trattati equamente in termini di condizioni di lavoro, compresa la retribuzione, rispetto ai dipendenti regolari (a meno che un trattamento diverso non sia giustificato da motivi oggettivi, quali compiti diversi, responsabilità inferiori, intensità di lavoro o peso del lavoro la componente di apprendimento e formazione);
  • il contrasto ai falsi tirocini, grazie a più controlli e ispezioni;
  • la possibilità per i rappresentanti dei lavoratori di impegnarsi a nome dei tirocinanti per garantire i loro diritti;
  • l’obbligo per gli Stati membri di garantire canali attraverso i quali i tirocinanti possano denunciare pratiche scorrette e cattive condizioni di lavoro.

Questi nuovi elementi si aggiungono a quanto già previsto nel Quality Framework per i tirocini del 2014, come la presenza di un accordo scritto prima dell’inizio del tirocinio che ne definisca i termini e la garanzia che gli stage non siano eccessivamente lunghi o ripetuti, assicurando che l’esperienza di apprendimento sia una parte fondamentale e garantendo gli aspetti di salute e sicurezza.

La proposta sarà ora discussa dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri. In caso di approvazione definitiva, i Paesi UE avranno due anni di tempo per recuperare le novità.

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