Sicurezza sul lavoro: discussione aperta sulla patente a punti

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Continuano i lavori per la conversione in legge del decreto PNRR che tra le misure volte alla sicurezza sul lavoro introduce la nuova patente a crediti. Entrerà in vigore però solo dal prossimo ottobre. Intanto non si calano gli incidenti e le morti sul lavoro

Sicurezza sul lavoro: discussione aperta sulla patente a punti

La legge di conversione del decreto PNRR continua il suo iter parlamentare.

Sono diversi gli emendamenti al testo presentato in Commissione Bilancio alla Camera, specie per quanto riguarda l’introduzione della nuova patente a crediti.

Il nuovo sistema riguarda imprese e professionisti che svolgono attività nei cantieri. L’entrata in vigore della novità è prevista per ottobre ma interventi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e lavoratrici sono sempre più urgenti.

Sicurezza sul lavoro: discussione aperta sulla patente a punti

Alla luce degli incidenti sul lavoro che purtroppo continuano a susseguirsi anche in questo 2024, continuano i lavori per la conversione in legge del decreto PNRR, il n. 19/2024, che ha introdotto un nuovo pacchetto di misure in materia di lavoro tra cui alcune volte a migliorare la salute e la sicurezza di lavoratori e lavoratrici.

Tra queste anche l’introduzione della cosiddetta patente a punti, un sistema a crediti volto a potenziare la sicurezza nei settori più a rischio e che inizialmente, come confermato dalla Ministra Calderone, riguarderà solamente il settore più critico, quello dell’edilizia.

Nel corso dell’esame presso la Commissione Bilancio della Camera, negli ultimi giorni, si sono susseguiti una serie di emendamenti al testo. Molte proposte di modifica riguardano proprio l’articolo 29 del decreto, che disciplina appunto il sistema di patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi. La discussione continuerà anche nella giornata di oggi.

Dopo un confronto serrato, anche sulla base delle indicazioni giunte dal confronto con le parti sociali, sono diverse le novità che andrebbero ad integrare quanto già previsto nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo.

La norma prevista dal decreto PNRR va a sostituire l’articolo 27 del decreto legislativo n. 81 del 2008, introducendo appunto un sistema di qualificazione a crediti.

Dal prossimo ottobre pertanto sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili.

Questa viene rilasciata dall’Ispettorato del Lavoro in formato digitale al possesso di specifici requisiti:

  • iscrizione alla camera di commercio industria e artigianato;
  • adempimento degli obblighi formativi previsti;
  • possesso del DURC, del DVR e del DURF.

Non è obbligatoria per chi è in possesso della SOA di terzo livello. La patente avrà un punteggio iniziale di 30 crediti e le imprese o i professionisti potranno operare se ne possiedono almeno 15.

Sicurezza sul lavoro: le possibili novità per la patente a crediti

Come detto, il confronto sul tema è serrato. Gli aspetti in discussione riguardano la possibile apertura ad altri settori, l’esclusione dal possesso di chi effettua forniture o prestazioni intellettuali, la designazione del RSPP (il responsabile del servizio di prevenzione e protezione) così come la definizione delle violazioni e dei relativi punti da scalare.

Si corregge poi anche l’importo della sanzione da applicare se si lavora con meno di 15 crediti, non inferiore a 6.000 euro, e si introduce la revoca del documento per un anno in caso di dichiarazioni false.

Al personale impiegato in appalti o subappalti, poi, dovrà essere corrisposto un trattamento economico e normativo:

“complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto.”

L’attuazione delle nuova disciplina, infine, dovrebbe essere affidata ad un decreto del Ministero del Lavoro, un aspetto, questo, criticato dalle opposizioni dato che taglierebbe fuori il Parlamento.

C’è ancora da lavorare, dunque, prima di poter arrivare ad un quadro completo della misura. Ad ogni modo, secondo quanto previsto dalla norma, il sistema non entrerà in vigore prima del prossimo ottobre, senza considerare che gli effetti derivanti dell’attuazione sono ancora tutti da verificare. Resta il fatto che interventi in materia sono quanto mai necessari.

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