Transizione 5.0: crediti sbloccati da inizio anno

Francesco Oliva - Incentivi alle imprese

Gli investimenti green delle imprese sono al momento bloccati dall'attesa - molto più lunga del previsto - dei provvedimenti attuativi ma il ministero rassicura: la misura sarà comunque applicabile per le spese sostenute da inizio anno

Transizione 5.0: crediti sbloccati da inizio anno

Il Piano Transizione 5.0 è di fatto ancora bloccato, mancano i decreti attuativi e le imprese temono fortemente che le spese già sostenute da inizio anno in poi non vengano riconosciute come agevolabili dall’amministrazione finanziaria.

Altre imprese, che purtroppo sono numerosissime secondo quanto pubblicato dalle ultime stime del Sole24Ore, hanno addirittura eliminato questi investimenti dalla loro programmazione e dai loro budget, in quanto senza (o con il rischio di non ottenere) il beneficio fiscale non sarebbero in grado di porre in essere questi stessi investimenti.

Ma il Ministero per le Imprese e il Made in Italy lancia un messaggio di sostegno al mondo imprenditoriale:

le spese già sostenute da inizio anno ad ora saranno riconosciute ed agevolate, anche se i relativi provvedimenti attuativi non sono ancora stati pubblicati

Le spese devono riguardare investimenti in progetti di digitalizzazione che consentono di conseguire anche un risparmio energetico.

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La preoccupazione delle imprese era molto cresciuta nelle ultime settimane, soprattutto perché il piano Transizione 5.0 dovrà riguardare le spese sostenute nel biennio 2024-2025. In questo senso, di fatto si sono già buttati al vento praticamente 4 mesi sui 24. Per quanto, ripetiamo, il MIMIT abbia comunque fatto tirare un sospiro di sollievo alle imprese che hanno effettivamente sostenuto le spese.

In questo senso, è possibile già oggi ipotizzare una proroga dei termini, ma probabilmente tale evenienza dipende solo da un’eventuale rinegoziazione complessiva del Pnrr.

Se mai si inizierà a parlare di proroga oltre il 31 dicembre 2025 le imprese dovranno comunque pianificare correttamente le spese per il prossimo anno e mezzo. Quindi i ragionamenti per le spese da programmare nel 2026 - o nel biennio 2026-2027 - andranno comunque evidentemente rinviati alla seconda metà del prossimo anno.

Al momento la situazione dei provvedimenti attuativi è la seguente:

  • il MIMIT dovrà emanare un decreto di concerto con il ministero dell’Ambiente che contenga gli obiettivi da conseguire e l’elenco dei soggetti certificatori;
  • sempre il MIMIT dovrà emanare un regolamento tecnico.

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