Scontrino elettronico, ravvedimento operoso sulle sanzioni in scadenza il 15 dicembre 2023

Scontrino elettronico, confermata la sanatoria: la scadenza per il ravvedimento operoso è fissata al 15 dicembre 2023, termine per regolarizzare errori o omissioni. Le novita dopo la conversione in legge del decreto energia n. 131 del 29 settembre 2023

Scontrino elettronico, ravvedimento operoso sulle sanzioni in scadenza il 15 dicembre 2023

Scontrino elettronico, confermata la sanatoria: sarà possibile optare per il ravvedimento operoso sulle sanzioni anche per le irregolarità già oggetto di constatazione, entro la scadenza del 15 dicembre 2023.

Nessuna novità nel corso dell’iter di discussione del testo del decreto energia, convertito definitivamente in legge con l’ok del Senato del 21 novembre.

L’articolo 4 del decreto legge n. 131/2023 disciplina il ravvedimento operoso sullo scontrino elettronico, applicabile anche in caso di violazioni già constatate non oltre la data del 31 ottobre, relative al periodo dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

Ci sarà tempo fino al 15 dicembre per pagare l’importo dovuto e le violazioni regolarizzate mediante ravvedimento operoso non si calcoleranno ai fini dell’applicazione della sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’attività.

Scontrino elettronico, dalla sanatoria al ravvedimento operoso sulle sanzioni: le novità nel DL energia

Il testo del decreto energia pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 29 settembre ha ridimensionato notevolmente le misure previste in materia di scontrino elettronico previste da una prima bozza del provvedimento, cancellando la sanatoria sulle sanzioni applicate in caso di errori o omissioni commesse nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

La regolarizzazione di errori o omissioni passa dal ravvedimento operoso e, nel dettaglio, il provvedimento dispone che per i contribuenti che dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 hanno commesso una o più violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi potranno rimuoverle applicando le regole ordinarie in materia di riduzione sanzionatoria.

La chance del ravvedimento, che comporta la riduzione della sanzione sulla base del tempismo della regolarizzazione, si applicherà anche in caso di violazioni già constatate, non oltre la data del 31 ottobre 2023.

Queste le regole confermate con la conversione in legge da parte del Parlamento.

Condizione per l’applicazione delle novità è che le violazioni non siano già state contestate alla data di perfezionamento del ravvedimento operoso, che dovrà avvenire in ogni caso entro il 15 dicembre 2023.

Al bonus benzina e al rinnovo del bonus bollette si affianca quindi la novità che punta a favorire l’adempimento spontaneo e l’emersione delle basi imponibili

Scontrino elettronico, ravvedimento operoso sulle sanzioni entro il 15 dicembre 2023. Stop sospensione licenza o attività

In caso di violazioni relative alla memorizzazione o trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri, la disciplina sanzionatoria prevista è la seguente:

  • in tutti i casi di mancata o tardiva memorizzazione o trasmissione dei dati, ovvero di memorizzazione e trasmissione con dati incompleti o errati, si applica una sanzione pari al 90 per cento dell’imposta. In caso di violazioni inerenti i due diversi momenti, la sanzione applicata è unica;
  • nel caso in cui le violazioni di cui sopra non incidano sulla corretta liquidazione del tributo (violazione formale), si applica una sanzione pari a 100 euro per trasmissione;
  • in caso di quattro violazioni in giorni diversi nel corso di 5 anni, si applica la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, da tre giorni a un mese o da uno a sei mesi in caso di violazioni relative a corrispettivi di importo superiore a 50.000 euro.

La sanzione accessoria prevista in caso di quattro diverse violazioni non si applicherà in caso di regolarizzazione mediante ravvedimento operoso, sulla base delle novità previste dal decreto energia. Una norma che quindi punta al salvataggio delle attività economiche e interesserà circa 50.000 partite IVA.

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