Rottamazione quater: con un incasso di 6,8 miliardi per le prime due rate, si va verso la riapertura

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Si va verso una riapertura dei termini della rottamazione quater: il primo incasso, dato dalle due rate iniziali, è pari a 6,8 miliardi di euro, secondo il bilancio che arriva dall'Agenzia delle Entrate Riscossione. E la cifra è destinata a crescere, considerando la proroga che si fa largo nei lavori di conversione in legge del Decreto Milleproroghe

Rottamazione quater: con un incasso di 6,8 miliardi per le prime due rate, si va verso la riapertura

Si va verso la riapertura dei termini della rottamazione quater, un “affare” da 6,8 miliardi di euro. E con la nuova proroga in arrivo, la cifra relativa alle prime due rate diffusa dall’Agenzia delle Entrate Riscossione è destinata a crescere.

Al centro delle discussioni legate alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe si fa largo una nuova chance per chi non ha rispettato i primi due appuntamenti: la scadenza, anche per la terza rata, potrebbe slittare al 15 marzo.

Una revisione è allo studio anche per coloro che si trovano nelle zone colpite dalle alluvioni di maggio dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Toscana: in questo caso il calendario delle scadenze è partito solo il 31 gennaio 2024, con una differenza di tre mesi rispetto agli altri.

Rottamazione quater: verso la riapertura con le prime due rate da 6,8 miliardi

La rottamazione quater consiste in una definizione agevolata dei debiti contenuti nei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022

Introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 nell’ambito della tregua fiscale, permette di versare le somme dovute a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica, senza invece corrispondere le somme affidate all’Agente della riscossione a titolo di interessi e sanzioni, interessi di mora e il cosiddetto aggio.

La strada della rottamazione quater è stata intrapresa da circa 3 milioni di contribuenti che hanno presentato domanda entro la scadenza del 30 giugno, o del 30 settembre 2023 in caso di sede o residenza nelle zone colpite dalle alluvioni della primavera scorsa.

In totale le istanze di adesione hanno superato i 3,8 milioni e i primi incassi hanno sfiorato i 7 miliardi di euro con più della metà delle cifre relative al mancato versamento di tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate e 1,6 miliardi che, invece, riguardano l’INPS.

Rottamazione quater: incasso destinato a crescere in caso di riapertura

Nel complesso “ammontano a 24,7 miliardi di euro le somme confluite nelle casse dello Stato nel 2023 grazie alla complessiva attività svolta da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle entrate-Riscossione: 4,5 miliardi in più rispetto al 2022 (più 22 per cento)”, si legge nel comunicato stampa diffuso il 5 febbraio.

Ma per una valutazione complessiva degli incassi relativi alla rottamazione quater bisogna considerare anche che i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate Riscossione risultano, per certi versi, ancora parziali.

Nella platea di coloro che hanno richiesto l’accesso alla definizione agevolata delle cartelle non tutti e tutte hanno versato le somme dovute entro la scadenza del 31 ottobre, per la prima o unica rata, e del 30 novembre, secondo appuntamento in caso di piano rateale.

Con il Decreto Alluvione, infatti, è stato prorogato di tre mesi tutto il calendario dei termini relativi alla rottamazione quater per i cittadini e le cittadine con la residenza, la sede legale o la sede operativa nei territori interessati e i pagamenti sono partiti solo nel 2024.

A questo bisogna aggiungere, poi, l’ipotesi di riapertura dei termini per il pagamento delle prime due rate che si sta facendo largo nella discussione sulla conversione in legge del Decreto Milleproroghe.

Coloro che non hanno versato le somme dovute, i cosiddetti decaduti, avrebbero la possibilità di rientrare nel perimetro della rottamazione quater facendo crescere ulteriormente i dati relativi al primo incasso, così come già accaduto una volta con la legge di conversione del Decreto Anticipi che ha fissato 18 dicembre la scadenza per regolarizzare gli omessi versamenti relativi alle prime due rate.

La nuova data, in ogni caso, dovrebbe tener conto anche del prossimo appuntamento già previsto nel calendario canonico delle scadenze della tregua fiscale: entro il 28 febbraio è necessario versare la terza rata. La nuova scadenza papabile sembra essere il 15 marzo, termine che sarò utile anche per il versamento della terza rata in tempi più lunghi.

Il nuovo intervento dovrebbe toccare anche il calendario differito dei contribuenti che si trovano nelle zone colpite dalle alluvioni di maggio 2023. Ma il condizionale resta d’obbligo: il testo arriverà alla Camera il 15 febbraio per essere votato il 19 e poi dovrà passare al Senato.

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