Mail dall’Agenzia delle Entrate sulle liquidazioni IVA? Non c’è da fidarsi: ancora una volta una truffa

Alessio Mauro - Fisco

Non è l'Agenzia delle Entrate a inviare mail per segnalare eventuali anomalie sulle liquidazioni IVA: si tratta dell'ennesima campagna di comunicazione ingannevole. E a lanciare l'allarme sulle truffe online è proprio l'Amministrazione finanziaria con la notizia del 15 novembre

Mail dall'Agenzia delle Entrate sulle liquidazioni IVA? Non c'è da fidarsi: ancora una volta una truffa

Nella casella di posta elettronica c’è una mail dell’Agenzia delle Entrate su eventuali anomalie che riguardano le liquidazioni periodiche IVA? Non c’è da fidarsi: si tratta di una truffa online.

Si utilizza l’adempimento citando un generico trimestre 2023 per attirare l’attenzione degli utenti: già in atto dal mese di ottobre, è l’ennesima campagna di comunicazione ingannevole che sfrutta la credibilità di enti istituzionali per mettere in atto tentativi di frode.

La tecnica, ormai sempre più diffusa, è quella del phishing: si confeziona una comunicazione del tutto simile a quella istituzionale per ingannare i destinatari invitandoli a compilare form, fornendo dei dati, o a scaricare file malevoli.

E sono proprio queste le azioni da evitare per non cadere nella trappola.

Mail dall’Agenzia delle Entrate sulle liquidazioni IVA? Ancora una truffa online

L’allarme sulle mail ingannevoli che riguardano le LIPE, liquidazioni periodiche IVA, arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate che, oltre a dichiararsi totalmente estranea alle comunicazioni, fornisce tutte le istruzioni per difendersi.

Come sempre, è necessario fare attenzione ai dettagli, a partire dall’indirizzo mail da cui proviene il messaggio.

Anche questa campagna di phishing, che ormai prosegue dallo scorso ottobre, contiene una serie di elementi che rendono riconoscibile la comunicazione e che devono destare sospetto.



A riassumerle nella notizia del 15 novembre 2023 è la stessa Agenzia delle Entrate:

  • l’indirizzo del mittente ha un dominio che non rimanda in nessun modo all’Amministrazione finanziaria;
  • gli oggetti ricorrenti sono:
    • “Commissione di supervisione del registro tributario”;
    • “Comitato per l’osservanza dell’anagrafe tributaria”;
    • “Gruppo di vigilanza sul registro tributario”;
    • “Gruppo di controllo del registro tributario”;
  • il messaggio fa riferimento a incongruenze sulle liquidazioni periodiche IVA presentate “per il trimestre 2023”;
  • sono presenti link indirizzati solo in apparenza a dei documenti, ma che portano su un server tramite il quale viene effettuato il download di codice malevolo;
  • la mail è firmata “Direzione Nazionale Agenzia delle Entrate”.

In ogni caso, in presenza di dubbi è sempre possibile far riferimento alla pagina di monitoraggio Focus sul phishing o rivolgendosi a un ufficio dell’Agenzia delle Entrate per ricevere assistenza sulle comunicazioni.

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