Bonus befana nella prima busta paga del 2025: che cos’è e a chi spetta

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

In arrivo nella prima busta paga del 2025 il bonus befana per le famiglie monoreddito e monogenitoriali entro il limite di reddito di 28.000 euro: l'importo di 100 euro è il primo passo verso la detassazione delle tredicesime che, per questioni di risorse, non è applicabile al 2024. Le anticipazioni arrivano dal viceministro Maurizio Leo durante la conferenza stampa del 30 aprile

Bonus befana nella prima busta paga del 2025: che cos'è e a chi spetta

Nella prima busta paga del 2025 arriverà il bonus befana: saranno i sostituti di imposta a erogare alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti a gennaio l’importo di 100 euro.

Arrivano dal viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo i primi dettagli sulla novità messa in campo con l’approvazione del tredicesimo decreto di attuazione della riforma fiscale su IRPEF e IRES nella giornata del 30 aprile.

La buona notizia per alcuni nuclei familiari nasconde, però, anche una cattiva notizia: per il 2024 sfuma definitivamente l’ipotesi di una detassazione delle tredicesime, promessa anche con il testo della legge delega della riforma fiscale.

In principio, infatti, si era parlato di un bonus legato proprio alla mensilità aggiuntiva per quest’anno, ma “non poteva rientrare nel 2024” per una questione di risorse, ha sottolineato il viceministro Leo.

Bonus befana, importo aggiuntivo di 100 euro nella busta paga di gennaio 2025

A beneficiare dell’importo di 100 euro saranno le famiglie monoreddito o monogenitoriali con un reddito di lavoro dipendente complessivo fino a 28.000 euro.

Sarà riconosciuto a lavoratrici e lavoratori nei primi giorni di gennaio 2025, ed è proprio per il periodo di erogazione che la misura è stata ribattezzata subito bonus befana.

Stando a quanto anticipato durante la conferenza stampa del 30 aprile 2024, si prenderà in considerazione il reddito complessivo e la verifica riguarderà tutto il 2024.

“Si tratta di un ulteriore beneficio per un momento particolare di fine anno e inizio anno nuovo”, ha sottolineato Leo, e “va messo in relazione a tutto quello che il governo ha fatto: taglio del cuneo fiscale, IRPEF da quattro a tre aliquote, fringe benefit.

Più nel dettaglio questa ulteriore forma di sostegno spetterà in caso di nuclei monogenitoriali e ai dipendenti che hanno un coniuge e almeno un figlio o una figlia a carico.

Il requisito dei familiari a carico sarà verificato in base alle regole previste dall’articolo 12 del Testo unico delle Imposte sui Redditi.

A riepilogare i requisiti necessari è il comunicato stampa diffuso dal Governo nella serata del 30 aprile.

Per ottenere il beneficio sognerà trovarsi nelle condizioni che seguono:

  • un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato;
  • imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

Molto probabilmente le modalità operative ricalcheranno le procedure previste per il riconoscimento del limite più ampio di esenzione che riguarda i fringe benefit: basterà presentare una dichiarazione al sostituto d’imposta per poter accedere al beneficio.

Bonus befana, importo aggiuntivo di 100 euro nella busta paga di gennaio 2025

Il bonus befana, che sposta al 2025 il problema delle risorse, fa naufragare definitivamente l’ipotesi di una detassazione delle tredicesime, tema caldo dalla fine dello scorso anno.

Va sottolineato, infatti, che alla mensilità aggiuntiva non si applica il taglio del cuneo fiscale e contributivo e si attendeva una misura alternativa per sopperire a questa esclusione.

Le intenzioni per il futuro, però, restano. Parlando del bonus di 100 euro, il viceministro all’Economia e alle Finanze ha sottolineato: “teniamo presente che questo è il primo tassello di quello che intendiamo fare sulle tredicesime trovando le relative risorse”.

Insomma, l’intervento sulle mensilità aggiuntive è rimandata a data (e risorse) da destinarsi.

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