Modello 730 precompilato 2024 alla prova delle novità della riforma: accesso semplificato ai dati

Anna Maria D’Andrea - Modello 730

Modello 730 precompilato, novità nel 2024 per effetto della riforma prevista in materia di semplificazione degli adempimenti. Accesso preventivo ai dati a disposizione dell'Agenzia delle Entrate, con maggiore interazione del contribuente nel processo di messa a punto della dichiarazione dei redditi online

Modello 730 precompilato 2024 alla prova delle novità della riforma: accesso semplificato ai dati

Il modello 730 precompilato 2024 diventa più interattivo.

I contribuenti saranno assistenti del Fisco ai fini della messa a punto della dichiarazione dei redditi online, per effetto delle novità previste dal decreto legislativo in materia di semplificazione degli adempimenti.

In un’apposita area del portale dedicato sarà possibile accedere ai dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, ai fini della modifica e dell’integrazione degli stessi prima del lancio del modello 730 precompilato.

Ulteriori novità in materia di modello 730 sono inoltre previste a partire dal 2024, tra cui la progressiva estensione anche ai redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione e l’invio senza sostituto anche per chi ha un datore di lavoro o ente pensionistico chiamato ad effettuare le operazioni di conguaglio IRPEF.

Modello 730 precompilato 2024 alla prova delle novità della riforma: accesso semplificato ai dati

Il testo del decreto legislativo sulla semplificazione degli adempimenti tributari è atteso a breve in Gazzetta Ufficiale.

Un passaggio formale che segnerà l’avvio delle procedure operative che chiamano in causa l’Agenzia delle Entrate per l’attuazione delle novità, tra cui quelle relative al modello 730 precompilato 2024.

Il primo articolo del testo dello schema approvato dal Governo introduce misure volte a rendere più attivo il ruolo del contribuente ancor prima della messa a disposizione della dichiarazione dei redditi online.

Lavoratori dipendenti e pensionati potranno accedere preventivamente ai dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, sul fronte quindi di redditi e spese detraibili o deducibili.

Il contribuente potrà confermare ovvero modificare le informazioni presenti in Anagrafe Tributaria, snellendo quindi i lavori successivi alla pubblicazione del modello 730 precompilato sul portale del Fisco.

Una novità che nel 2024 si applicherà in via sperimentale e sulla base di quanto indicato nella relazione illustrativa allo schema di decreto di riforma:

“si tratta di un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate, che a decorrere dal 2024, saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell’Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato.”

Semplificazione e interazione sono quindi le parole chiave che accompagneranno la stagione del modello 730 precompilato 2024, dichiarazione che interessa oltre 37 milioni di contribuenti, il 61 per cento dei quali sono lavoratori dipendenti mentre il restante 39 per cento sono pensionati.

Modello 730, solo il 18 per cento dei contribuenti presenta la precompilata: rilancio nel 2024 con interazione e linguaggio semplificato

L’obiettivo delle novità, che puntano a rendere più semplice la consultazione dei dati e quindi la modifica degli stessi da parte dei contribuenti, è ottimizzare la precompilata.

I dati forniti dal Governo evidenziano infatti il basso ricorso al modello 730 precompilato: solo il 18 per cento del totale dei dichiarativi 730 sono trasmessi mediante la procedura online.

Un dato che non sorprende, considerando che ancora oggi e nonostante le progressive implementazioni introdotte sono numerosi i casi di dati errati o mancanti e, conseguentemente, resta elevato il ricorso al modello 730 ordinario presentato per il tramite di CAF e professionisti.

A questo si aggiunge il fatto che presentare il modello 730 precompilato non è certo semplice, basti pensare alle istruzioni operative relative alla compilazione e alle condizioni per beneficiare di detrazioni e deduzioni che non sono certo alla portata di tutti.

All’Agenzia delle Entrate è quindi affidato un compito non certo semplice: quello di semplificare il linguaggio del Fisco, oltre che mettere a punto un nuovo servizio online che sia di facile comprensione da parte dei contribuenti.

Una vera e propria sfida, anche considerando che il modello 730 precompilato dovrebbe essere messo a disposizione entro la fine di aprile e che per avere a disposizione tutti i dati relativi a redditi e oneri detraibili bisogna attendere quantomeno la metà del mese di marzo, dopo la scadenza relativa alla Certificazione Unica 2024.

Non solo: per l’avvio delle novità relative al modello 730 precompilato 2024 si rende necessario attendere l’emanazione di un apposito decreto MEF, previo consenso da parte del Garante per la privacy, per definire le modalità di accesso ai dati.

Modello 730 verso l’estensione anche a redditi diversi e invio senza sostituto per tutti

Il percorso per la definizione delle novità operative non è certo privo di ostacoli, e pertanto si attendono ulteriori dettagli per stabilire quanto impatterà la nuova semplificazione sul fronte delle modalità di modifica e invio del modello 730 precompilato 2024.

Sempre per quel che riguarda il modello 730, il decreto legislativo prevede inoltre una progressiva estensione dei contribuenti che potranno avvalersene: si va verso l’ampliamento della platea anche per i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente e pensione.

Anche in tal caso, sarà un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrata a definire i redditi che gradualmente potranno essere dichiarati con il modello 730.

Novità dal 2024 anche sul fronte delle operazioni di conguaglio: anche in presenza di un sostituto d’imposta, sarà possibile scegliere di affidare all’Agenzia delle Entrate il compito di erogare rimborsi IRPEF ovvero trattenute, sulla base del risultato finale della dichiarazione dei redditi.

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