“L’evasione fiscale ostacola lo sviluppo dell’Italia”

Francesco Oliva - Fisco

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è soffermato sul fenomeno dell'evasione fiscale nel tradizionale discorso di fine anno alla nazione

“L'evasione fiscale ostacola lo sviluppo dell'Italia”

Nel tradizionale discorso di fine anno alla nazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarellasi è soffermato sul grave fenomeno dell’ evasione fiscale.

Queste le parole del Presidente della Repubblica:

“Non dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novità che abbiamo davanti portino soltanto pericoli.

Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunità è un diritto di libertà. Anche un diritto al futuro, alla costruzione del futuro.

Partecipare significa farsi carico della propria comunità. Ciascuno per la sua parte. Significa contribuire, anche fiscalmente.

L’evasione riduce, in grande misura, le risorse per la comune sicurezza sociale.

E ritarda la rimozione del debito pubblico, che ostacola il nostro sviluppo. Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non può che suscitare orgoglio negli italiani.

Ascoltare, quindi; partecipare, cercare con determinazione e pazienza quel che unisce”

L’evasione fiscale resta un fenomeno grave ma l’Italia sta migliorando

L’evasione fiscale, come giustamente ricordato dal nostro Presidente della Repubblica, resta un fenomeno molto grave.

Tuttavia, soprattutto grazie al massiccio utilizzo delle tecnologie digitali, l’amministrazione finanziaria negli ultimi tempi è riuscita a contrastare enormemente il fenomeno.

In particolare, il tax gap complessivo, tributario e contributivo, nella rilevazione al 31 dicembre 2020 risulta pari a 86,9 miliardi di euro, un importo ancora molto, anzi troppo, alto.

Tuttavia, si tratta di un importo che evidenzia una riduzione di 12,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.

In termini relativi, che è il dato più importante anche ai fini del rispetto degli obiettivi del Pnrr, il divario è sceso al 17,2 per cento, molto vicino all’obiettivo del 15,8 per cento da conseguire entro la fine del 2024.

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