Dichiarazione dei redditi, cambiano i termini di invio: scadenza unica dal 2024

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

In anticipo l'invio della dichiarazione dei redditi per le partite IVA: la scadenza passa per tutti al 30 settembre a decorrere dal 1° gennaio 2024. Novità anche sul fronte del versamento delle imposte, con un nuovo termine fissato al 16 dicembre

Dichiarazione dei redditi, cambiano i termini di invio: scadenza unica dal 2024

Dichiarazione dei redditi 2024, si unificano i termini di invio.

I titolari di partita IVA, al pari di quanto già previsto per lavoratori dipendenti e pensionati, dovranno provvedere all’invio del modello Redditi entro il 30 settembre, e non più entro la fine di novembre.

Questa una delle novità previste dal decreto legislativo in materia di semplificazione degli adempimenti, approvato in via definitiva il 19 dicembre 2023, che modifica su più fronti le regole per la trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Una nuova scadenza arriva anche in relazione al pagamento a rate delle imposte, che dovrà concludersi non più entro novembre ma il 16 dicembre.

Per ricevere via email gli aggiornamenti gratuiti di Informazione Fiscale in materia di ultime novità ed agevolazioni fiscali e del lavoro, lettrici e lettori interessati possono iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, un aggiornamento fiscale al giorno via email dal lunedì alla domenica alle 13.00

Iscriviti alla nostra newsletter


Dichiarazione dei redditi, cambiano i termini di invio: scadenza unica dal 2024

Sparisce dal calendario delle scadenze fiscali il termine lungo del 30 novembre previsto dall’articolo 2, commi 1 e 2, del DPR n. 322/1998.

La dichiarazione dei redditi dovrà essere presentata da tutti i contribuenti obbligati entro il 30 settembre. Per i soggetti IRES, il termine di invio è anticipato dall’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta al nono mese successivo.

La novità è contenuta nel testo approvato dal Governo che ridisegna il calendario delle scadenze fiscali a decorrere dal 1° gennaio 2024 e la scelta adottata dall’Esecutivo viene motivata con la necessità di:

“anticipare il controllo delle dichiarazioni e, conseguentemente, l’erogazione degli eventuali rimborsi da esso scaturenti.”

Questi sostanzialmente i benefici previsti, stando a quanto riportato nella relazione illustrativa del decreto legislativo, in parallelo alla possibilità di anticipare i tempi per la precompilazione delle dichiarazioni e per l’approvazione degli ISA.

Quel che è certo è che si andrà verso un anticipo di due mesi rispetto a quanto previsto ad oggi soprattutto sul fronte delle dichiarazioni dei redditi dei titolari di partita IVA, anche se c’è da specificare che l’eliminazione della scadenza del 30 novembre si ripercuoterà anche su dipendenti e pensionati che “sforeranno” il termine di settembre per l’invio del modello 730.

Non ci saranno più quindi “tempi supplementari”.

Dichiarazione dei redditi, invio dal 1° aprile a decorrere dal 2025

Sempre sul fronte della dichiarazione dei redditi e guardando al futuro, il decreto legislativo prevede che a decorrere dal 2025 le dichiarazioni potranno essere presentate dal 1° aprile.

Bisognerà in ogni caso attendere il 30 aprile per avvalersi della dichiarazione precompilata, che farà il suo debutto anche per le partite IVA.

La dichiarazione dei redditi predisposta dal Fisco anche per i titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione è prevista in ogni caso a partire dal 2024, in relazione al periodo d’imposta 2023.

Lavoratori autonomi e imprenditori entreranno quindi nella platea di contribuenti per i quali il Fisco precompilerà i dati relativi ai familiari, agli oneri detraibili e deducibili e le certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta.

Dichiarazione dei redditi, nuova scadenza per le imposte il 16 dicembre

Cambiano anche le scadenze delle imposte sui redditi.

Chi opterà per il versamento del saldo e dell’acconto a rate, relativamente alle somme dovute già dall’anno d’imposta 2023, potrà avvalersi della rateazione senza la necessità di esercizio di apposita opzione in sede di dichiarazione periodica.

Sarà considerato il comportamento concludente del contribuente e la dilazione dei pagamenti si estende con un’ulteriore rata in scadenza il 16 dicembre.

Vengono inoltre uniformati i termini di versamento per partite IVA, dipendenti e pensionati: in tutti i casi bisognerà versare le imposte a rate entro il giorno 16 di ciascun mese.

Per ricevere via email gli aggiornamenti gratuiti di Informazione Fiscale in materia di ultime novità ed agevolazioni fiscali e del lavoro, lettrici e lettori interessati possono iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, un aggiornamento fiscale al giorno via email dal lunedì alla domenica alle 13.00

Iscriviti alla nostra newsletter


Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network