Transizione 5.0, torna il bonus formazione per i dipendenti nel 2024 e 2025

Anna Maria D’Andrea - Incentivi alle imprese

Bonus anche per la formazione dei dipendenti: il credito d’imposta Transizione 5.0 include le spese finalizzate all’acquisizione delle competenze per l’utilizzo dei beni strumentali finalizzati alla transizione digitale ed energetica. I dettagli nel decreto per l’attuazione del PNRR approvato il 26 febbraio 2024

Transizione 5.0, torna il bonus formazione per i dipendenti nel 2024 e 2025

Torna il bonus formazione per i dipendenti: il credito d’imposta Transizione 5.0 potrà essere fruito anche in relazione ai costi sostenuti per l’acquisizione delle competenze utili all’utilizzo dei beni strumentali acquistati dall’impresa.

Ad annunciare le novità contenute nel decreto PNRR approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 è il Ministero per le Imprese e il Made in Italy, con il comunicato stampa diramato a margine del varo del nuovo provvedimento.

Non si tratterà di un bonus specifico come previsto fino al 31 dicembre 2022, ma le spese sostenute per la formazione dei dipendenti rientreranno - a specifiche condizioni - nella determinazione del credito d’imposta Transizione 5.0.

Transizione 5.0, torna il bonus per la formazione dei dipendenti

Il credito d’imposta dal 35 al 5 per cento riconosciuto nell’ambito del piano Transizione 5.0 include quindi, tra le spese incentivate, anche quelle legate alla formazione dei dipendenti.

Il nuovo bonus formazione è parte delle misure previste dal decreto PNRR approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 e, nel dettaglio, per il prossimo biennio nell’ambito dei progetti di innovazione agevolati rientreranno anche le spese sostenute per la formazione del personale, al fine di consentire l’acquisizione o il consolidamento delle competenze utili all’utilizzo dei beni acquistati dall’impresa.

Nello specifico, il decreto PNRR (nell’ultima bozza disponibile) prevede che il credito d’imposta Transizione 5.0 potrà essere fruito per la formazione del personale esclusivamente nell’ambito di progetti di innovazione funzionali alla riduzione dei consumi energetici superiori a 40.000 euro di importo, in relazione alle spese:

“finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni di cui al comma 4 e comma 5, lettera a), e in ogni caso sino al massimo di 300 mila euro, a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy di cui al comma 17 e secondo le modalità ivi stabilite.”

Le spese per la formazione non dovranno essere considerate separatamente, bensì unitariamente agli investimenti effettuati dalle imprese sia sul fronte dei beni strumentali materiali e immateriali di cui agli allegati A e B della legge n. 232/2016 che per i nuovi costi ammissibili al credito d’imposta, ossia gli investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo.

Queste le tecnologie sulle quali sarà possibile strutturare specifici piani di formazione per i dipendenti, fermi restando i requisiti generali che caratterizzeranno il piano green per la Transizione 5.0.

Il limite delle spese di formazione agevolabili sarà pari al 10 per cento degli investimenti messi in campo, rispettando in ogni caso la soglia di 300.000 euro.

Bonus per la formazione dei dipendenti, il piano Transizione 5.0 agevola anche l’acquisizione di nuove competenze

Condizione fondamentale per l’accesso ai crediti d’imposta Transizione 5.0 sarà il conseguimento di un risparmio in termini di minori consumi energetici a seguito degli investimenti.

Si potrà fruire delle nuove agevolazioni esclusivamente se, dal progetto messo in campo dall’impresa, conseguirà un risparmio complessivo del 3 per cento dei consumi, che sale al 5 per cento se invece si terrà conto esclusivamente dei processi interessati dall’investimento.

Condizioni determinanti anche ai fini della fruizione del credito d’imposta per le spese di formazione, che sarà strutturato secondo le aliquote previste in via generale nell’ambito del nuovo piano per la transizione green delle imprese:

  • 35 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
  • 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.

La misura del credito d’imposta aumenta in caso di risparmi energetici maggiori, trainando di conseguenza anche la quota di agevolazione riconosciuta per le spese di formazione.

Così come illustrato dal MIMIT nel comunicato stampa del 26 febbraio, le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un’unica rata. L’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà compensabile in 5 rate annuali di pari importo.

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