Rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle sospese con il rischio che non si arrivi in tempo alla scadenza del 30 aprile 2019, termine ultimo per presentare domanda di pace fiscale.
Il problema riguarda le mini cartelle di importo fino a 1.000 euro che, per i ruoli relativi al decennio 2000-2010, sono soggette a cancellazione automatica. Non per i debiti INPS e per quelli della Cassa Forense, per le quali lo stralcio è attualmente sospeso.
Per le cartelle relative a debiti INPS sono particolarmente attesi i chiarimenti del Ministero del Lavoro richiesti dallo stesso Istituto in merito a come calcolare il limite di 1.000 euro (con o senza sanzioni civili).
La questione è ancora più complessa per quel che riguarda la Cassa Forense e le cartelle notificate tra il 2000 e il 2010 relative al mancato pagamento dei contributi da parte degli avvocati.
È stato il decreto n. 3665 del 5 marzo 2019 emesso dal Tribunale di Roma a sospendere in via precauzionale lo stralcio delle mini cartelle per crediti della Cassa Forense, con una decisione che inevitabilmente avrà ripercussioni anche per le altre casse dei professionisti.
Il saldo e stralcio, così come la rottamazione ter per cartelle di professionisti iscritti a Casse di Previdenza private sono già stati bloccati dalla stessa posizione degli Enti, che si oppongono ad una pace fiscale che mette a rischio non solo la loro stabilità ma anche la pensione dei propri iscritti.
Una situazione di incertezza che si lega all’imminente scadenza prevista per fare domanda sia di rottamazione ter che per il saldo e stralcio delle cartelle, con il termine ultimo fissato al 30 aprile 2019.
Basta controllare l’estratto conto dell’Agenzia Entrate Riscossione per capire quali sono le mini cartelle di importo fino a 1.000 euro per le quali la cancellazione automatica risulta sospesa.
Si tratta in molti casi di cartelle relative a debiti INPS, per i quali si attendono ancora i chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro su come calcolare la soglia di 1.000 euro. Un ritardo che sta generando il caos.
Il problema è non tanto l’incertezza sullo stralcio o meno di questi debiti, ma piuttosto l’impossibilità di fare domanda di rottamazione ter o di saldo e stralcio delle cartelle.
Alcune delle cartelle INPS di importo inferiore a 1.000 euro sono incluse nell’estratto delle cartelle pagate - e quindi fuori dal perimetro della pace fiscale - ma risultano ancora sospese, con una cancellazione che non è ancora definitiva. Il tutto senza che vi sia stata alcuna comunicazione da parte degli enti coinvolti, AdER e INPS.
Quello che i contribuenti lamentano è che ad ormai quasi quattro mesi dall’inizio dell’anno e a poco più di un mese dalla scadenza del 30 aprile 2019 c’è ancora molta incertezza sulla cancellazione o meno delle mini cartelle relative ai debiti INPS.
Lo stesso discorso riguarda le cartelle relative al mancato pagamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle Casse di previdenza di categoria, ma in questo caso sembra ormai esclusa ogni ipotesi di pace fiscale.
Per evitare che centinaia di cartelle vengano illegittimamente escluse dal saldo e stralcio o dalla rottamazione ter è bene che si arrivi ad una soluzione immediata prima della scadenza del 30 aprile 2019.
Sarà questa la data ultima per aderire alla pace fiscale, pacchetto complesso ed articolato che avvantaggia particolarmente i contribuenti che presentano un ISEE di valore non superiore a 20.000 euro.
In tal caso, grazie al saldo e stralcio, sarà possibile pagare il debito maturato in misura parziale, dal 16% al 35%, in base al valore del modello ISEE da allegare alla domanda.
I vantaggi della pace fiscale riguardano anche coloro che sceglieranno di aderire alla rottamazione ter delle cartelle: in tal caso il debito dovrà essere versato in misura integrale ma senza sanzioni ed interessi e con la possibilità di rateizzazione fino al 2023.