Decreto Fiscale 2017 arrivato in Aula al Senato: tra le novità vi è l'estensione dell'equo compenso per tutti i professionisti, lo scudo fiscale per i redditi esteri e le nuove proroghe veloci dell'Agenzia delle Entrate.
Decreto Fiscale 2017, ultimi emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio, che ha trasmesso il testo al Senato.
La conversione in legge del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018 potrebbe arrivare già in questa settimana, vista l’intenzione del Governo di porre la questione di fiducia.
Tra le numerose novità fiscali introdotte, gli ultimi emendamenti approvati estendono l’equo compenso a tutti i professionisti e non soltanto agli avvocati e, sempre sul fronte professioni, viene temporaneamente bloccata l’introduzione delle specializzazioni per i commercialisti.
Tra gli emendamenti approvati vi è la nuova modalità di gestione delle scadenze fiscali: proroghe più veloci e deliberate direttamente dall’Agenzia delle Entrate, non superiori a 60 giorni dalla scadenza originaria.
In più spunta la nuova sanatoria, ovvero lo scudo fiscale per i redditi di lavoratori transfrontalieri e ex residenti all’estero iscritti all’AIRE: potranno regolarizzare la propria posizione fiscale pagando un forfait del 3% a titolo di imposte, sanzioni e interessi.
Il testo del Decreto Fiscale 148/2017 è arrivato in Aula al Senato ricco di novità. Tra queste vi è l’introduzione della detrazione fiscale del 19% per gli alimenti di celiaci, diabetici e in linea generale per quelli a fini medici speciali e il divieto di fatturazione a 28 giorni per compagnie telefoniche e paytv.
La discussione al testo del DL 148/2017 è iniziata in Aula del Senato oggi mercoledì 15 novembre alle ore 9.30. Di seguito le novità principali contenute negli ultimi emendamenti approvati.
Decreto Fiscale 2017: proroghe veloci all’Agenzia delle Entrate
Le proroghe fiscali verranno stabilite direttamente dall’Agenzia delle Entrate: è questa una delle novità approvate in Commissione e proposta con un emendamento al DL 148/2017.
Memori del caos spesometro e dichiarazioni, adesso l’Agenzia delle Entrate potrà prorogare le scadenze fiscali senza prima attendere la pubblicazione del DPCM del Ministero.
Si risolverebbe così una criticità che negli scorsi mesi è stata evidenziata più volte, con proroghe fiscali concesse con comunicati stampa e approdate in Gazzetta Ufficiale a distanza di settimane o mesi.
L’Agenzia delle Entrate potrà, nel caso di gravi difficoltà nella normale gestione delle scadenze fiscali, concedere proroghe in grado di garantire un termine congruo ma mai superiori a 60 giorni.
Equo compenso per tutti i professionisti: l’emendamento al DL fiscale 148/2017
Equo compenso esteso a tutti i professionisti e non soltanto agli avvocati. Questa una delle novità rivolta agli iscritti ad Ordini e collegi e non, per i quali è previsto che i compensi non potranno scendere sotto un tetto minimo.
Le novità previste dall’emendamento al DL fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018 sono essenzialmente due: da un lato l’estensione dell’ambito soggettivo della norma, che non riguarderà gli avvocati ma tutte le professioni ordinistiche e non e, dall’altro, l’estensione delle disposizioni anche per le pubbliche amministrazioni.
Sempre nell’ambito delle professioni, con la bocciatura dell’emendamento numero 19.0.48 non verranno introdotte, almeno per il momento, le specializzazioni per i commercialisti.
Tuttavia è possibile che la novità venga successivamente ripresa in sede di discussione della Legge di Bilancio 2018: l’obiettivo sarebbe quello di istituire degli elenchi all’interno dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili suddivisi per specializzazione.
Scudo fiscale lavoratori transfrontalieri ed ex residenti all’estero: nuova sanatoria nel Decreto Legge fiscale 2017
Tra le novità più controverse approvate dalla Commissione Bilancio vi è il nuovo scudo fiscale per i lavoratori transfrontalieri e per gli ex residenti all’estero iscritti all’AIRE.
La nuova sanatoria prevede la possibilità di regolarizzare le attività e le somme depositate su conti e libretti di risparmio all’estero e non dichiarate in dichiarazione dei redditi pagando imposte, sanzioni e interessi nella misura forfettaria del 3%.
Il pagamento sarà dovuto sul valore delle attività e sulle giacenze al 31 dicembre 2016 e potranno beneficiarne non soltanto i lavoratori che hanno prestato attività all’estero o in zone di frontiera ma anche gli eredi.
Uno scudo fiscale che rischia di diventare una beffa per coloro che, invece, avevano scelto di aderire alla voluntary disclosure, pagando le imposte dovute in misura piena.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Fiscale in Senato, le novità: proroghe veloci, equo compenso e nuovo condono