Voucher in agricoltura, turismo e commercio. Emendamenti al Decreto Dignità

Redazione - Leggi e prassi

Il Decreto Dignità si appresta ad essere discusso in Parlamento e tra gli emendamenti di modifica è data quasi per certa la reintroduzione dei voucher in agricoltura, nel turismo e nel commercio.

Voucher in agricoltura, turismo e commercio. Emendamenti al Decreto Dignità

Possibile reintroduzione dei voucher per i lavori stagionali con gli emendamenti al testo del Decreto Dignità, che già si annunciano numerosi.

L’obiettivo della Lega e di una parte consistente delle opposizioni è quello di favorire la regolarizzazione del lavoro in agricoltura, nel turismo e nel commercio, grazie alla possibilità di retribuzione mediante i vecchi buoni lavoro Inps.

Ad abolire i voucher è stato il Decreto Legge n. 25/2017 che, al posto dei buoni lavoro, ha introdotto due nuovi strumenti: PrestO per le imprese e il Libretto Famiglia per le prestazioni occasionali di colf, badanti e baby sitter in ambito domestico.

Tuttavia i nuovi voucher tutto sono stati fuorché un successo e in alcuni ambiti, come l’agricoltura o i “lavoretti” di carattere stagionale, la complessa procedura di richiesta e attivazione della prestazione occasionale ha portato allo scarso uso dei due strumenti.

Proprio per questo pare sia la stessa Lega intenzionata a proporre emendamenti di modifica al Decreto Dignità proprio per la reintroduzione dei voucher in agricoltura, nel turismo e nel commercio.

Spunta, inoltre, l’ipotesi di modifica alle nuove regole previste per i contratti a tempo determinato introdotte dal Decreto del Ministro Di Maio.

Voucher in agricoltura, turismo e commercio. Emendamenti al Decreto Dignità

È il Ministro dell’agricoltura e del turismo Centinaio, esponente della Lega, ad annunciare che in sede di conversione del Decreto Dignità saranno presentati emendamenti per la reintroduzione dei voucher, a partire dall’agricoltura.

Lo strumento, per il quale si parla di una reintroduzione che abbracci buona parte del lavoro stagionale, tra cui anche quello nel turismo e nel commercio, servirebbe per consentire a molti datori di lavoro di regolarizzare le prestazioni di carattere saltuario.

Il testo del Decreto Dignità è stato fortemente criticato dalle imprese e, per appianare le divergenze, anche le novità introdotte in merito ai contratti di lavoro a termine potrebbero essere ulteriormente modificate.

Sugli emendamenti al DL Dignità, ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma per il quale ferve l’attesa sull’approdo in Parlamento, si giocherà forse il primo scontro politico tra Lega e Movimento 5 Stelle ed in merito alla tematica dei voucher, il Governo dovrà far fronte al primo scontro con i sindacati.

L’abolizione dei voucher Inps, i buoni lavoro da 10 euro accusati di essere una delle cause del precariato, era stata la carta del Governo Renzi per evitare il Referendum della Cgil sul Jobs Act. Ed è proprio il sindacato della Camusso a scagliarsi contro la proposta della Lega:

“Al ministro Centinaio vogliamo dire che in agricoltura, come in tutti settori, i lavoratori si tutelano con contratti e regole sul mercato del lavoro, non certo con i voucher. E vogliamo ricordare che in agricoltura già esistono e si possono usare per studenti, pensionati e disoccupati”

Non solo voucher, annunciati emendamenti sui contratti a termine

Accanto alla reintroduzione dei voucher in agricoltura, nel turismo e nel commercio, tra le modifiche al Decreto Dignità che potrebbero essere proposte in sede di conversione rientrano anche le novità in merito ai contratti a termine.

Sui contratti a tempo determinato, quella prevista dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio è una vera e propria stretta che, secondo i più, contribuirà all’aumento del fenomeno del precariato e del turnover dei lavoratori.

Oltre a reintrodurre l’obbligo di causale nel caso di contratti a termine, che potranno durare non più di 24 mesi, il Decreto che mira a contrastare il precariato aumenta il costo contributivo per l’impresa per tutti i rinnovi successivi al secondo.

Il PD ha già annunciato di esser pronto a presentare emendamenti per eliminare l’obbligo di indicazione delle causali e che punterà a porre l’attenzione sul sostegno ai contratti a tempo indeterminato e alle stabilizzazioni.

Armando Siri, responsabile economico della Lega, promette che in sede di conversione del Decreto Dignità si punterà ad “eliminare le preoccupazioni per le imprese”, tra le più critiche verso il primo provvedimento economico del Governo Conte.

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