Riforma pensioni 2022: Opzione donna a regime e le altre proposte in esame alla Camera

Eleonora Capizzi - Pensioni

Riforma pensioni 2022, diverse le proposte in esame alla Camera: la stabilizzazione di Opzione donna, l'abbassamento dei requisiti di accesso ai trattamenti per le madri lavoratrici, l'introduzione della pensione di garanzia e non solo. Vediamo quali sono le novità al vaglio della Commissione Lavoro.

Riforma pensioni 2022: Opzione donna a regime e le altre proposte in esame alla Camera

Riforma delle pensioni 2022: tra le ipotesi in esame la stabilizzazione a regime di Opzione donna, ma non solo.

Sono diverse le novità al vaglio della Commissione Lavoro della Camera e che, in linea generale, intendono allargare le maglie dei requisiti per l’accesso alla pensione.

L’ipotesi di stabilizzare Opzione donna, con i suoi requisiti di accesso più favorevoli delle regole ordinarie (35 anni di contributi e 58 o 59 anni di età), rientra nel pacchetto di interventi sulle pensioni e dovrebbe confluire nella prossima Manovra.

Secondo la consueta tabella di marcia, infatti, il disegno di Legge di Bilancio dovrebbe intraprendere il proprio iter parlamentare intorno alla metà di ottobre.

La XI Commissione della Camera sta ora lavorando al progetto di riforma delle pensioni proprio per rispettare questa scadenza. L’obiettivo prefissato è raggiungere il prima possibile una quadra tra le varie soluzioni indicate dalle forze partitiche, per arrivare ad un testo condiviso da inserire nella Legge di Bilancio 2022.

È ancora presto per capire se avrà seguito la formula dell’Opzione donna rivisitata o alte rimodulazioni dei requisiti di accesso alla pensione, ma lo scopo comune è già noto: evitare il ritorno secco della Legge Fornero.

Riforma pensioni 2022: Opzione donna a regime e gli altri progetti in esame alla Camera

Se una possibile proroga di Quota 100 oltre il 2021 sembra fuori discussione dopo il quadro negativo fornito dell’OCSE sulla spesa pubblica, ci sono altre proposte di riforma delle pensioni a cui sta lavorando la Camera dei Deputati per il 2022.

Un progetto interessante, per esempio, è quello che vorrebbe ridisegnare la formula Opzione Donna, attualmente applicabile sino a fine 2021, rendendola una misura a regime.

In particolare, il progetto di legge C. 2904 vorrebbe modificare l’articolo 16 del Decreto Legge 28 gennaio 2019, numero 4 che ha introdotto la misura, stabilendo che le lavoratrici possono maturare i requisiti per accedere al trattamento pensionistico anticipato entro il 31 dicembre di ciascun anno, e non entro il 31 dicembre 2020 come attualmente previsto.

Le condizioni per il prepensionamento resterebbero le stesse, ossia l’aver raggiunto minimo 35 anni di contributi e aver compiuto 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome.

Sempre nell’ottica di superare gli squilibri determinati dalla applicazione della Legge Fornero, due differenti proposte intendono introdurre delle agevolazioni per le lavoratrici madri accorciando il requisito anagrafico dell’accesso alla pensione di vecchiaia di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo da individuare dai 3 ai 5 anni. Un beneficio che, in assenza della madre, potrebbe essere riconosciuto al padre single.

Riforma pensioni 2022: la pensione di garanzia giovani e le altre proposte alla Camera

Il già citato progetto di legge 2904 dispone l’istituzione di una pensione contributiva di garanzia finanziata dalla fiscalità generale, finalizzata a garantire a tutti i soggetti assicurati, a decorrere dal 1° gennaio 1996, una prestazione di importo commisurato agli anni di contribuzione e all’età dell’uscita dal lavoro.

Una misura che servirebbe a garantire ai giovani una rete di sicurezza, con un assegno minimo nel caso in cui i contributi versati non consentissero di raggiungere la soglia di 660 euro mensili.

Si tratterebbe di un istituto inedito, per cui il Governo dovrebbe chiedere un’apposita delega su proposta del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia.

Tra le altre proposte più rilevanti, poi, tutte con il minimo comune denominatore dell’abbassamento dei requisiti per il prepensionamento meritano una menzione speciale:

  • l’accesso alla pensione maturati 41 anni di contributi a prescindere dall’età (la cosiddetta quota 41);
  • l’estensione dell’APE sociale, l’indennità di accompagnamento alla pensione per le attività gravose, riconoscendola ad altri lavori rispetto a quelli già previsti;
  • l’accesso alla pensione per i lavoratori che abbiano compiuto almeno 62 anni e con 35 anni di contributi, con un assegno che non sia inferiore all’1,5 per cento dell’importo previsto per l’assegno sociale e con una progressiva decrescita di valore fino ai 66 anni.
Commissione Lavoro Camera - proposte di legge sulla riforma delle pensioni 2022
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