Reddito di inclusione 2017, chi può richiederlo e cosa prevede il DdL povertà? Ecco requisiti e novità

Daniele Di Giovenale - Leggi e prassi

Il reddito di inclusione 2017 (Rei) è da poco legge: ma quali sono i requisiti, chi potrà richiederlo e cosa prevede effettivamente il DdL povertà? Ecco tutte le novità.

Reddito di inclusione 2017, chi può richiederlo e cosa prevede il DdL povertà? Ecco requisiti e novità

Il reddito di inclusione 2017 (Rei) è da poco legge: chi potrà richiederlo, quali sono i requisiti e cosa prevede effettivamente il DdL povertà? La misura è stata approvata recentemente sia da Camera che da Senato e metterà perciò in condizione il Governo di elaborare a breve le previsioni contenute nella legge delega.

Ma quali sono le novità promesse dal reddito di inclusione?

Il DdL povertà permetterà di istituire una nuovo sistema di contrasto alla povertà calibrato su base nazionale. La norma, che tra l’altro prevede l’introduzione del cosiddetto reddito di inclusione, sostituirà il Sostegno per l’Inclusione Attiva attualmente in vigore rendendone più ampi i requisiti di accesso e aumentando i fondi erogati per famiglia.

Cosa prevede in concreto la legge per il contrasto alla povertà e quali sono i suoi requisiti? Vi proponiamo una breve panoramica sul tema del reddito di inclusione con tutte le informazioni che sono disponibili al momento sulla base di quanto previsto dal DdL povertà 2017.

Reddito di inclusione 2017, quali i requisiti e cosa prevede il DdL povertà?

Il DdL povertà, che ha ricevuto da poco l’approvazione da parte del Parlamento, permetterà la realizzazione su scala nazionale di una nuova struttura di contrasto alla povertà. Nella legge delega è inclusa anche la previsione di una razionalizzazione del sistema di sostegno alle situazioni di difficoltà economica già poste in essere.

Negli intenti la norma vorrebbe superare una tendenza alla parcellizzazione degli interventi di contrasto alla povertà. Di contro ad una tale segmentazione, il reddito di inclusione dovrebbe ergersi ad aiuto concreto su base nazionale alle famiglie in ristrettezze economiche. A tal fine viene contemplata anche una direzione delle misure gestita centralmente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per superare le difformità di carattere territoriale e regionale.

L’approccio promosso dal nuovo reddito di inclusione è di carattere «universalistico», ovvero prevede sul lungo periodo che l’accesso alle misure garantite dalla legge contro la povertà non si limiti a categorie specifiche di utenti ma che abbia come unico requisito quello della situazione economica, valutata in termini di ISEE.

È probabile però che gli strumenti approntati dall’esecutivo rivolgano una maggiore attenzione a situazioni particolarmente critiche come famiglie con disabili gravi, minori, con donne donne in gravidanza sempre con il requisito di versare in uno stato di difficoltà economica accertato.

Reddito di inclusione 2017: i dati del ddl povertà

Secondo le dichiarazioni del Ministro Giuliano Poletti l’entità dei fondi stanziati per l’anno in corso saranno pari a circa 2 miliardi di euro con una somma analoga che verrà prevista anche per il 2018. Il fondo permetterà di raggiungere, secondo i requisiti promessi dall’Esecutivo, circa 400 mila nuclei familiari e 770 mila persone. Per l’attuazione del DdL povertà è inoltre preventivata l’assunzione un numero orientativo di 600 unità da inserire nei Centro per l’impiego e che avranno il compito di coordinare gli interventi a livello locale.

Il reddito di inclusione (Rei) mira quindi a superare i fondi erogati attualmente dalla Sia, il Sostegno per l’Inclusione Attiva varato dal Governo nel 2016, sostituendolo in maniera definitiva. Il ddl povertà promette di far lievitare a 480 euro il contributo mensile che verrà destinati alle persone in stato di indigenza, somma che la Sia fissa invece a 400. Verranno aggiuntivamente estesi i requisiti che permetteranno l’accesso alla misura di sostegno alla povertà.

Reddito di inclusione 2017: l’iter che attende la legge delega

Il reddito di inclusione è per ora contenuto all’interno della legge delega al Governo sulla povertà. Ciò significa che sarà l’esecutivo a dover determinare in concreto le modalità di attuazione della norma sempre seguendo i limiti e i requisiti che gli sono stati imposti dal Parlamento.

Per conoscere i contorni definitivi della misura e per la sue entrata in vigore effettiva bisognerà osservare gli sviluppi dei prossimi mesi. La formulazione definitiva non dovrebbe in ogni caso discostarsi significativamente da quanto preventivato fino ad ora. Non è escluso infatti che l’elaborazione definitiva della norma da parte del Governo arrivi anche in tempi molto brevi per dare attuazione al DdL povertà e al reddito d’inclusione anche durante l’anno in corso.

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