Privacy e vaccino anti Covid in ambiente di lavoro: online le Faq del Garante

Eleonora Capizzi - Leggi e prassi

Il Garante della Privacy si esprime sul vaccino anti Covid in ambiente di lavoro: sono online dal 17 febbraio 2021 le Faq con le istruzioni sul trattamento dei dati personali. Il datore di lavoro può acquisire i nominativi del personale vaccinato? La vaccinazione può essere condizione di accesso ai luoghi di lavoro? A queste ed altre domande ha risposto l'Autorità.

Privacy e vaccino anti Covid in ambiente di lavoro: online le Faq del Garante

Garante Privacy su vaccino anti Covid in ambiente di lavoro: sono ora disponibili le Faq, risposte a domande frequenti, con le istruzioni sul trattamento dei dati personali in contesti lavorativi relativamente alla vaccinazione.

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, infatti, ha pubblicato il 17 febbraio 2021 le Faq con le indicazioni per imprese, enti e amministrazioni pubbliche riguardo alla corretta applicazione della disciplina sulla protezione dei dati personali di fronte all’emergenza pandemica.

Chiarimenti che, peraltro si sono resi necessari anche alla luce del rischio di trattamenti illeciti ed effetti discriminatori nei confronti dei dipendenti.

Il diritto alla privacy, infatti, rischia di essere compromesso da altre esigenze, come quella di tutela della salute e della sicurezza o di attuazione delle misure di contrasto alla pandemia.

Ecco, quindi, che un corretto bilanciamento di pretese risulta ora indispensabile, specialmente alla luce della crisi pandemica che, sotto l’egida dell’emergenza, rischia di vedere compressi diritti fondamentali.

Il Garante della Privacy è intervenuto proprio a sciogliere i dubbi relativi a questa delicata operazione di bilanciamento.

Garante Privacy su vaccino anti Covid per il lavoro: è obbligatorio? Online le Faq

L’Autorità, con le tre Faq relative alle misure emergenziali applicate al contesto lavorativo del 17 febbraio 2021, ha risposto a diverse domande circa la vaccinazione Covid che sono venute alla luce, per forza di cose, nell’ultimo periodo.

Autorità Garante della Privacy - Faq vaccinazione anti covid sul lavoro del 17 febbraio 2021
Scarica le faq sul Trattamento di dati relativi alla vaccinazione anti Covid-19 nel contesto lavorativo

Si ritiene, infatti, che il datore di lavoro non possa acquisire, neanche a fronte del consenso del dipendente o attraverso il medico competente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali (Faq nn. 1 e 2).

Una misura del genere, del resto, non è ammessa neppure dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D. lgs. 81/2008) né tantomeno dalle disposizioni sull’emergenza sanitaria.

L’eventuale accordo del dipendente, peraltro, non può reputarsi una condizione di liceità del trattamento dei dati.

Infatti, e questo è consentito dal quadro normativo (artt. 18 e 41 del D. lgs. n. 81/2008), il datore di lavoro può acquisire i soli giudizi di idoneità alla mansione specifica redatti dal medico competente.

Obbligo di vaccinazione anti Covid per accedere nei luoghi di lavoro, è lecito?

Ad oggi, si esprime in tal senso il Garante della Privacy nella Faq n. 3, si rimane in attesa di un intervento normativo che regoli la questione dell’obbligo vaccinale in determinati contesti, come quello lavorativo.

Un intervento che valuti se porre o meno la vaccinazione come requisito per lo svolgimento di determinate professioni, attività lavorative e mansioni nei casi di esposizione diretta ad “agenti biologici” durante il lavoro.

Per adesso, trovano applicazione le sole “ misure speciali di protezione ” previste per alcuni ambienti lavorativi come quello sanitario che comporta livelli di rischio elevati per i lavoratori e per i pazienti (art. 279 D. Lgs. n. 81/2008) a cui si applica la sorveglianza sanitaria prevista dall’articolo 41 del Testo Unico sulla Sicurezza.

Il Garante, quindi, si limita ad attribuire al medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario nazionale/locale e lo specifico contesto lavorativo e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie, la facoltà di trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti e, eventualmente, tenerne conto in sede di valutazione dell’idoneità alla mansione specifica.

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