Crediti incagliati bonus edilizi: allo studio una certificazione del Fisco per lo sblocco

Tommaso Gavi - Irpef

Bollino blu del Fisco per sbloccare i crediti incagliati dei bonus edilizi. La verifica della Guardia di Finanza sull'assenza di irregolarità permetterà la vendita delle somme maturate nel periodo precedente ai controlli antifrode, introdotti a partire da novembre 2021

Crediti incagliati bonus edilizi: allo studio una certificazione del Fisco per lo sblocco

Per i crediti incagliati dei bonus edilizi il Governo è allo studio per introdurre un “bollino blu” del Fisco per favorire lo sblocco.

La misura è stata anticipata dai quotidiani Il Sole 24 Ore e Italia Oggi. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, aveva già spiegato nel corso del question time alla Camera dello scorso 13 settembre 2023 che l’Esecutivo è impegnato nello studio di uno strumento per la verifica della bontà dei crediti in possesso di cittadini e imprese.

Si tratta delle somme “bloccate” nei cassetti fiscali, relative a interventi precedenti all’introduzione delle misure antifrode del novembre 2021. Somme che difficilmente riescono a trovare un’acquirente a causa delle possibili truffe, che hanno riguardato per la maggior parte il bonus facciate.

Lo sblocco potrebbe arrivare con una verifica preventiva della Guardia di Finanza, al termine della quale il credito potrebbe essere inserito in una via preferenziale di acquisto, anche per tramite di partecipate statali.

Crediti incagliati bonus edilizi: allo studio una certificazione del Fisco per lo sblocco

Nel corso del question time presso la Camera dei deputati del 13 settembre 2023, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha chiuso alla possibilità di proroga per la scadenza del 31 dicembre per i condomini, termine entro il quale i contribuenti possono continuare a beneficiare del superbonus con aliquota massima del 110 per cento.

Nella stessa occasione Giorgetti ha dichiarato quanto segue:

“Sono allo studio dell’Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso di cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione.”

Inizia a prendere forma lo strumento su cui il Governo sta puntando per lo sblocco dei crediti incagliati, le somme bloccate nei cassetti di contribuenti e imprese e senza un’acquirente.

Tramontata l’ipotesi della piattaforma di Enel X come veicolo di acquisto, potrebbe essere introdotto un “bollino blu” del Fisco, come anticipato dai quotidiani Il Sole 24 Ore e Italia Oggi.

Si tratterebbe di una certificazione sulla regolarità del credito relativo a interventi edilizi ad opera della Guardia di Finanza.

La certificazione avrebbe lo scopo in primis di favorire la vendita dei crediti dei bonus edilizi. Per i crediti maturati prima dell’introduzione delle misure antifrodi, previste dal Governo Draghi nel novembre 2021, la difficoltà alla vendita è legata alla possibilità di irregolarità e truffe nelle operazioni.

Stando agli ultimi dati a disposizione, le frodi ammonterebbero ad oltre 12 miliardi di euro, interessando per un 4-5 per cento il superbonus e per oltre la metà legati al bonus facciate.

Come spiegato nello scorso mese di febbraio dall’allora Comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, la quasi totalità delle operazioni irregolari riscontrate (98 per cento) erano legate ad attività precedenti a novembre 2021.

Da qui la difficoltà all’acquisto dei crediti maturati prima delle misure antifrode, soggetti a maggiori rischi e quindi meno vendibili.

Crediti incagliati bonus edilizi: via preferenziale di acquisto dopo la certificazione del Fisco?

La certificazione della Guardia di Finanza ai crediti incagliati potrebbe favorire lo sblocco dell’acquisto da parte di banche e intermediari finanziari.

Non si esclude la possibilità di un acquisto da parte di partecipate statali, favorendo lo sblocco.

Restano tuttavia ancora dei nodi da sciogliere legati alla verifica dei crediti.

Da un lato, infatti, il decreto Cessioni ha introdotto l’elenco dei documenti che sollevano il cessionario dalla responsabilità solidale nel caso di acquisto di un credito maturato indebitamente.

Dall’altro, però, resta la situazione in cui, ad esempio, le truffe vengano scoperte dopo il processo di certificazione da parte della Guardia di Finanza e l’acquisto della somma.

In tal caso, infatti, potrebbe l’importo potrebbe comunque essere soggetto al sequestro, a discapito dell’acquirente del credito.

In questo senso, quindi, sarà particolarmente importante il processo di verifica della Guardia di Finanza, anche sull’effettiva realizzazione dei lavori.

Non di rado, infatti, sono state organizzate truffe su edifici inesistenti o in relazione a interventi mai realizzati.

A riguardo potrebbe favorire una più chiara visione d’insieme l’obbligo, introdotto con il decreto Omnibus, di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei crediti non utilizzabili del superbonus entro 30 giorni dall’avvenuta conoscenza dell’evento che rende l’importo non utilizzabile.

Si dovrà provvedere all’adempimento a partire dal prossimo 1° dicembre 2023, con una sanzione di 100 euro nel caso di omissione.

Per le modalità e le istruzioni relative alla comunicazione si attende un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

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