Recovery Plan: cos’è e cosa prevede il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Recovery Plan, l'Europa promuove il PNRR dell'Italia, ed è in arrivo la prima parte dei finanziamenti. Cos'è e cosa prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? Di seguito il testo ufficiale in pdf da scaricare e le novità previste.

Recovery Plan: cos'è e cosa prevede il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Recovery Plan, cos’è il PNRR e cosa prevede?

L’Europa ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia. Mentre si attende l’ufficialità della notizia, è quindi confermato l’arrivo di una prima parte di finanziamenti, utili per avviare i progetti previsti dal Recovery Plan.

Nel PNRR approvato dal Governo Draghi sale a 222,1 miliardi l’ammontare degli investimenti previsti.

Ai 191,5 miliardi previsti dal Recovery and Resilience Facility si affiancano 30 miliardi del Fondo Complementare, stanziato con l’obiettivo di attuare tutte le riforme proposte e ritenute valide.

Il testo del Recovery Plan è suddiviso in sei missioni e 16 componenti. Si tratta di un pacchetto corposo di riforme, che puntano a rendere più forte la pubblica amministrazione, il sistema produttivo, intensificare gli sforzi per la lotta alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze.

L’obiettivo è favorire la ripartenza del Paese, dopo lo shock causato dalla pandemia.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il testo definitivo del Recovery Plan.

Recovery Plan: cos’è e cosa prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il testo definitivo del Recovery Plan è stato presentato in Consiglio dei Ministri il 24 aprile 2021, ed è stato trasmesso in Parlamento per la discussione ed il via libera definitivo.

Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza disegna le misure che dovranno dare attuazione in Italia al programma Next Generation EU, al fine di consentire la piena ripartenza del Paese dopo lo stop causato dalla pandemia da Covid-19.

Cosa prevede quindi il testo del Recovery Plan? Tutte le novità sono racchiuse nella versione in pdf pubblicata dal Governo.

Il testo del Recovery Plan è articolato in 6 missioni, aree tematiche strutturali di intervento:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

Ciascuna di queste è suddivisa in 16 Componenti, in coerenza con gli obiettivi del Next Generation EU.

Ecco di seguito il testo del Recovery Plan presentato dal Governo Draghi il 24 aprile 2021:

Recovery Plan, il testo del PNNR
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il testo definitivo in pdf da scaricare

Quali sono le novità previste?

L’Italia si prepara ad un periodo di riforme strutturali e nuovi investimenti. Sono diversi gli obiettivi perseguiti dal PNRR:

  • modernizzare la pubblica amministrazione,
  • rafforzare il sistema produttivo
  • intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze.

Il Recovery Plan italiano è stato costruito in base ai parametri fissati dai regolamenti europei e il 40 per cento delle risorse territorializzabili sono destinate al Sud, con il fine di raggiungere l’obiettivo ambizioso del riequilibrio territoriale.

Inclusione di genere, sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani sono le linee guida del Piano, per il cui perfezionamento sono previste importanti riforme di contesto, tra cui quella del sistema fiscale.

Cosa prevede il Recovery Plan, dalla digitalizzazione della PA al lavoro per giovani e donne

Scendendo nel dettaglio delle 6 missioni previste dal Recovery Plan, si evidenziano i seguenti aspetti, contenuti nel testo della presentazione del MEF allegata al PNRR:

  • per la missione digitalizzazione vengono stanziati in tutto 49,2 miliardi, al fine di promuovere e sostenere la trasformazione digitale del Paese e l’innovazione del sistema produttivo e investire in due settori chiave per l’Italia: turismo e cultura. Tra le azioni principali previste figura l’estensione della Banda Ultra larga e connessioni veloci in tutto il Paese, incentivi per la transizione digitale e l’adozione di tecnologie innovative nel settore private, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il rilancio del turismo, con un approccio digitale e sostenibile;
  • per la missione Rivoluzione verde e transizione ecologica vengono stanziati 68,6 miliardi, con il fine di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico assicurando una transizione equa e inclusiva. Le azioni principali prevedono investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, promozione di fondi di energia rinnovabili, incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica degli edifici ed investimenti per ridurre i rischi del dissesto idrogeologico. Non c’è un’indicazione chiara nel Recovery Plan sulla proroga del superbonus al 2023, misura che in ogni caso “si intende estendere” anche per favorire gli investimenti nel settore edilizio;
  • sul fronte di Infrastrutture e mobilità sostenibile vengono stanziati 31,4 miliardi, per consentire lo sviluppo razionale di una infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese. Le azioni previste vanno dallo sviluppo dell’alta velocità alla modernizzazione delle linee ferroviarie regionali, fino agli investimenti sui porti verdi e sulla digitalizzazione della catena logistica;
  • la missione Istruzione e Ricerca poggia su 31,9 miliardi di risorse, con il fine di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitale e STEM, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Potenziamento di asili nido, materne e servizi per la prima infanzia, Scuola 4.0, formazione degli insegnanti e riforma dell’orientamento, del dottorato e dei corsi di laurea sono alcune delle azioni previste;
  • donne e giovani sono al centro della missione Inclusione e Coesione, per la quale vengono stanziate un totale di 22,4 miliardi di risorse. Superare il gender gap, migliorare l’accesso al mondo del lavoro per giovani, potenziare le misure di politica attiva ed i centri per l’impiego, accanto ad interventi per persone in situazione di fragilità e disabili sono i pilastri sui quali si fonda la missione prevista dal testo del Recovery Plan;
  • c’è poi la missione Salute, per la quale si impegnano 18,5 miliardi di risorse. L’obiettivo è creare un sistema di prossimità, con il potenziamento delle strutture sul territorio e della telemedicina. Le “case della Comunità” saranno il punto di riferimento per l’assistenza integrata, ma tra le azioni è previsto il potenziamento dell’assistenza domiciliare, con il fine di far diventare la casa il primo luogo di cura, anche mediante telemedicina e assistenza remota.

Recovery Plan, l’Italia e la sfida delle riforme

Il Recovery Plan non può che affiancarsi ad un piano di riforme corposo. C’è quella della pubblica amministrazione, che punta a ridisegnare il sistema di accesso, dare il via ad un piano di semplificazioni per la “buona amministrazione” e valorizzare le competenze.

Tra le riforme strutturali previste dal PNRR c’è poi quella della giustizia, per ridurre la durata dei processi ed affrontare il problema degli arretrati giudiziari. Anche in questo caso entra in campo la digitalizzazione, accanto alla revisione del quadro normativo e procedurale.

Non si può poi non citare la riforma fiscale, tassello fondamentale per la piena ripartenza del Paese. Il testo del Recovery Plan prevede che entro il 31 luglio 2021 verrà presentato un piano di revisione al Parlamento, con il fine di ridurre le tasse sul lavoro, ed in linea con le raccomandazioni UE all’Italia.

Tra queste, viene menzionata la riforma del catasto e la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali.

C’è poi il tema della lotta all’evasione, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, e del potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori.

Ultimo tassello è poi relativo alle pensioni: nell’ambito del Recovery Plan, l’Italia è chiamata a dare piena attuazione alle passate riforme pensionistiche, per ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia nella spesa pubblica e creare margini per altra spesa sociale e spesa pubblica favorevole alla crescita.

Un “pacchetto” importante di interventi, una sfida ed un impegno per favorire la ripartenza del Paese.

Recovery Plan, le novità presentate dal Ministro dell’Economia
Scarica le slide con le novità contenute nel PNRR

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