Novità pensioni, decreti attuativi Ape volontaria: dove sono finiti? La riforma dimenticata

Novità pensioni 2017: da settimane non si hanno più notizie dell'Ape volontaria, la misura tra quelle della riforma con un numero maggiore possibili richiedenti. Dove sono finiti i decreti attuativi?

Novità pensioni, decreti attuativi Ape volontaria: dove sono finiti? La riforma dimenticata

Novità pensioni 2017: c’è una parte della riforma della previdenza dimenticata dalle ultime notizie, ed è quella che si riferisce all’Ape volontaria. Anche se formalmente in vigore dal 1° maggio come le altre misure di anticipo pensionistico, non si registrano da tempo novità né in merito ai suoi decreti attuativi, né all’accordo con banche e assicurazioni che doveva costituirne la chiave di volta.

Le misure di flessibilità in uscita annunciate dalla Legge di Bilancio infatti sono entrate formalmente in vigore il 1° maggio. Al momento però non è possibile farne richiesta dal momento che mancano ancora all’appello tutti i decreti attuativi che devono essere ancora licenziati dal governo e che permetterebbero di rendere operative le novità della riforma delle pensioni.

Particolarmente critica risulta la situazione relativa ai decreti attuativi dell’Ape volontaria per la quale le ultime notizie sostanziali si possono datare a inizio del mese scorso. Con l’attenzione ormai concentrata su Ape social e Quota 41, questa novità della riforma pensioni è scomparsa da tempo dall’ordine del giorno.

Novità pensioni, cosa prevede la riforma per l’Ape volontaria

L’Ape volontaria, di cui si attendono i decreti attuativi, è secondo la definizione un ‘anticipo finanziario a garanzia pensionistica’. La misura infatti consiste in un prestito concesso ai richiedenti da banche o istituti di credito aderenti che poi dovrà essere ripagato dai beneficiari in 20 anni dall’accesso alla pensione vera e propria.

Eppure vale la pena sottolineare che, sebbene sia previsto un costo per il richiedente, l’Ape volontaria è una misura che può essere richiesta da praticamente qualsiasi cittadino con la sola esclusione degli iscritti alle casse professionali. I requisiti per questa novità sulle pensioni erano infatti possedere 63 anni di età e 20 di anzianità contributiva.

Novità riforma pensioni 2017, come pagare di meno l’Ape: Rita e Ape aziendale

Tra le caratteristiche che meritano interesse nel quadro complessivo dell’Ape volontaria spicca la possibilità offerta anche senza i decreti attuativi di poter continuare la propria attività lavorativa nel periodo in cui si fruisce del prestito ponte. In questa maniera sarebbe possibile ammortizzare efficacemente i costi dell’Ape.

Sono attese notizie e novità sulle pensioni anche per altri due capitoli che potrebbero abbattere la spesa per l’Ape volontaria rendendola molto più vantaggiosa.

In primo luogo urge citare la Rita, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata ormai scomparsa da mesi dalle ultime notizie sulle pensioni. La Rita permette di utilizzare come assegno ponte il montante eventualmente accumulato con forme di previdenza integrativa e può esserne fatta richiesta in tandem con l’Ape volontaria.

Il destino della Rita è però legato a doppio filo con i decreti attuativi mancanti dal momento che per accedervi è necessario essere in possesso della stessa certificazione Inps richiesta per l’Ape volontaria. Peccato le modalità relative all’attestazione dei requisiti debbano essere specificate dalle novità contenute nel decreto attuativo dell’Ape di cui, come ricordato, le ultime notizie pensioni non fanno più menzione.

Tra le promesse della riforma delle pensioni 2017 figurerebbe anche un’altra novità, anch’essa fruibile in parallelo con l’Ape volontaria. Si tratta della possibilità che il datore di lavoro possa versare parte o tutto dell’importo necessario per l’uscita anticipata mediante Ape. La possibilità è ad oggi non è però ancora formulata dettagliatamente e le ultime notizie sulle pensioni e sui decreti attuativi non ne recano più alcuna traccia.

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