Decreto agricoltura 2024: le novità in arrivo per le imprese

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il nuovo decreto agricoltura con diverse misure per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura arriva in Gazzetta Ufficiale. Le principali novità in arrivo, dal fotovoltaico al credito d'imposta per la ZES unica

Decreto agricoltura 2024: le novità in arrivo per le imprese

In arrivo nuove misure a tutela e a sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il nuovo decreto agricoltura, con misure volte, tra l’altro, a sostenere il lavoro in agricoltura, contrastare le pratiche sleali e a regolamentare l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 maggio.

“Semplificazione, più controlli, più risorse per affrontare le emergenze, regole certe a difesa degli agricoltori, bio regolatori della nostra Nazione e delle nostre produzioni di eccellenza.

Si tratta di un provvedimento fortemente atteso e in totale continuità con quanto portato avanti in questi mesi dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e dal Governo.”

Questo il commento del Ministro Francesco Lollobrigida nel corso della conferenza stampa di presentazione.

Decreto agricoltura 2024: le novità in arrivo per le imprese

Come si legge nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 112 del 15 maggio, il decreto legge n. 63/2024 prevede una serie di interventi con l’obiettivo di:

  • sostenere il lavoro in agricoltura;
  • contrastare le pratiche sleali;
  • arrestare la diffusione della peste suina africana e la brucellosi;
  • contenere la diffusione e la proliferazione delle specie alloctone come il granchio blu;
  • razionalizzare la spesa;
  • migliorare l’efficienza del Sistema informatico agricolo nazionale (SIAN);
  • rafforzare i controlli nei settori agroalimentare e faunistico-venatorio.

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Sono, inoltre, previste misure per contrastare la scarsità d’acqua e potenziare le infrastrutture idriche e anche per assicurare la continuità produttiva dell’ex ILVA.

Il decreto agricoltura prevede interventi anche sul piano fiscale.

In particolare, per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 hanno subito una riduzione di fatturato almeno del 20 per cento rispetto all’anno precedente (dimostrata da apposita autocertificazione) è prevista la sospensione per un anno del pagamento della parte capitale della rata dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale (anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie) in scadenza nel 2024.

Il piano di rimborso delle rate sospese è modificato e i relativi termini sono prorogati per la stessa durata, compresi gli elementi accessori, tra cui le eventuali garanzie pubbliche e private, senza alcun onere.

Inoltre, sempre per l’anno in corso, le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e in quello della pesca e dell’acquacoltura che acquistano beni strumentali (nuovi macchinari, impianti e attrezzature e terreni) da destinare a strutture produttive nella ZES Unica potranno beneficiare di un credito d’imposta.

Criteri e modalità di accesso al beneficio saranno definiti da un apposito decreto del MASAF.

Decreto agricoltura 2024: regolamentato l’utilizzo del fotovoltaico

Il nuovo decreto agricoltura prevede anche ulteriori novità a partire dalla regolamentazione dell’utilizzo dei pannelli fotovoltaici.

Si introduce, infatti, il divieto di installare nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra così da lasciare spazio alle coltivazioni. A questo si aggiunge il divieto di estensione di quelli già esistenti.

I divieti varranno nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, ad esclusione degli impianti finanziati nel quadro dell’attuazione del PNRR, quelli relativi a progetti di agrovoltaico e quelli da realizzare in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industriali e per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.

Tra le altre novità in arrivo poi si prevede:

  • l’ampliamento dei soggetti destinatari di alcune agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli che operano nelle zone colpite dalle alluvioni del 2023;
  • la definizione delle voci del trattamento economico spettante agli addetti al controllo e alla disciplina delle corse ippiche e delle manifestazioni del cavallo da sella;
  • la facoltà, per le imprese agricole colpite dalla “moria del kiwi”, di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale;
  • modifiche alle norme sul contrasto alle pratiche commerciali sleali e l’autorizzazione alla spesa di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, al fine di potenziare i sistemi informatici dell’ISMEA;
  • misure di contrasto alla peste suina africana come il potenziamento dell’utilizzo delle Forze armate e l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile iscritte nei rispettivi elenchi territoriali e disponibili nell’attività di contrasto al fenomeno;
  • misure di contrasto alla diffusione della brucellosi;
  • la nomina di un Commissario straordinario per il contrasto del fenomeno della diffusione e prolificazione della specie granchio blu;
  • maggiore continuità nell’esercizio delle funzioni di comando, alta direzione, coordinamento e controllo e nello svolgimento di compiti particolari e di elevata specializzazione in materia di tutela agroalimentare demandati all’Arma dei carabinieri;
  • modifiche ai criteri per l’individuazione delle guardie venatorie volontarie;
  • interventi finalizzati a garantire l’operatività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento per le politiche del mare, con funzioni di coordinamento e in sostituzione dell’attuale Struttura di missione;
  • uno speciale procedimento di definizione degli interventi urgenti per far fronte alla crisi idrica;
  • la proroga al 31 dicembre 2050 delle concessioni d’uso relative alle opere e alle infrastrutture trasferite a Acque del Sud S.p.a., la quale può subentrare nei provvedimenti concessori di derivazione a uso potabile e irriguo delle opere e delle infrastrutture del demanio statale o regionale, in concessione agli enti che insistono nel territorio in cui opera la società;
  • una disciplina più favorevole per gli impianti di interesse strategico nazionale nell’ambito della normativa relativa al procedimento per la valutazione del “rapporto di sicurezza”.

Infine, sono previste misure per assicurare la continuità produttiva del complesso aziendale dell’ex ILVA.

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