Cessione del credito bonus edilizi: con la remissione in bonis una sanzione per ogni comunicazione

Dopo la pausa estiva sono diverse le novità dal mondo del fisco e del lavoro per la settimana dal 4 al 10 settembre. Dai nuovi chiarimenti in materia di bonus edilizi dell'Agenzia delle Entrate all'ipotesi di un pagamento a rate anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi delle partite IVA. Lato lavoro novità sul futuro delle pensioni e dall'INPS con il servizio protettivo per l'assegno unico. Il CdM approva il nuovo decreto per il Sud

Cessione del credito bonus edilizi: con la remissione in bonis una sanzione per ogni comunicazione

Una settimana, quella dal 4 al 10 settembre 2023, ricca di novità per il mondo del fisco e del lavoro.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova circolare in merito alla cessione di crediti e allo sconto in fattura relativi a interventi del superbonus, o degli altri bonus edilizi, alla luce delle novità stabilite con il decreto Cessioni.

Novità anche per le partite IVA con la possibilità, come anticipato da Alberto Gusmeroli, responsabile dell’area Fisco della Lega, di un pagamento a rate anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi già dal prossimo novembre.

Non sono mancate, poi, le notizie anche dal fronte lavoro, con le ipotesi su quella che sarà la strategia del Governo sulle pensioni per il 2024 e il nuovo servizio proattivo dell’INPS per i beneficiari dell’assegno unico.

In settimana, inoltre, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto per favorire lo sviluppo del Sud del Paese.

Cessione del credito bonus edilizi: con la remissione in bonis una sanzione per ogni comunicazione

Ad aprire la rassegna di questa settimana è la circolare n. 27 pubblicata il 7 settembre tramite la quale l’Agenzia delle Entrate fornisce nuovi chiarimenti sulla cessione del credito e sullo sconto in fattura per i bonus edilizi, alla luce delle novità introdotte dal cosiddetto decreto Cessioni, il DL n. 11/2023, e dalla successiva legge di conversione.

Il documento affronta diversi aspetti relativi al superbonus e agli altri interventi a partire dal 17 febbraio 2023, dal divieto di cessione del credito e sconto in fattura per il superbonus e le deroghe previste, alla possibilità di beneficiare dell’agevolazione in 10 rate annuali.

Una delle novità principali riguarda lo strumento della remissione in bonis, che permette la regolarizzazione tardiva di un adempimento tramite il pagamento di una sanzione di 250 euro, in questo caso la comunicazione delle spese sostenute nel 2022, o di rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020 e nel 2021, che si può effettuare, pagando la sanzione, entro il 30 novembre 2023.

Come sottolineato dall’Agenzia, però, non si tratta di una sola sanzione, in quanto il contribuente deve versare i 250 euro per ciascuna comunicazione di cessione del credito non effettuata nel termine del 31 marzo 2023.

Ad esempio, si dovrà inviare una comunicazione per gli interventi di isolamento termico dell’edificio, un’altra per l’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi e così via, moltiplicando così l’importo totale della sanzione.

Partite IVA: a rate anche il secondo acconto delle imposte sui redditi

Un’altra novità della settimana riguarda la possibilità che il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi possa essere versato a rate già in vista della scadenza del 30 novembre 2023.

Il provvedimento, che rientra nella delega fiscale, potrebbe, infatti, diventare realtà già per l’anno in corso, come affermato da Alberto Gusmeroli, responsabile dell’area Fisco della Lega in un’intervista al Corriere della Sera.

Una novità che dovrebbe riguardare solo una platea ristretta di partite IVA:

“Riguarderà le partite IVA con un fatturato non oltre un certo tetto, che dobbiamo ancora definire, e i lavoratori dipendenti e pensionati con altri redditi.”

La scadenza del 30 novembre di ogni anno, dunque, lascerà spazio alla possibilità di versare quanto dovuto in più rate da gennaio a giugno dell’anno successivo a quello in cui è presentata la dichiarazione dei redditi.

Con la presentazione delle NADEF attesa per fine settembre si vedrà se sarà possibile farlo già dal prossimo appuntamento.

Pensioni 2024: si va verso la conferma di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale

Passando ai temi prettamente di lavoro, in settimana si è svolto la penultima riunione del tavolo tecnico sulle pensioni, la serie di incontri voluti dal Ministero del Lavoro per definire una riforma delle pensioni e le strategie per il futuro.

Il quadro più chiaro sulle risorse disponibili per la prossima Legge di Bilancio si avrà con la presentazione della NADEF, ma non è una novità che, come dichiarato dallo stesso Ministro dell’Economia, sarà una Manovra difficile e si dovranno fare delle scelte. Scelte che per ora convergono per la maggior parte sul rinnovo del taglio del cuneo fiscale e sulle misure a sostegno dei redditi e delle famiglie, lasciando poco spazio alla riforma delle pensioni.

Il capitolo previdenziale per il prossimo anno, dunque, non preannuncia grosse novità e l’ipotesi prevalente è quella di un rinnovo delle misure in vigore attualmente, cioè Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

I principali interventi riguarderebbero queste ultime due, con l’estensione della platea di beneficiarie, ristretta dall’ultima Legge di Bilancio, e dei lavoratori che svolgono mansioni gravose e usuranti.

Obiettivi confermati anche dal Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, a Radio24:

“Credo che oggettivamente ad oggi l’obiettivo è quello di riconfermare quota 103, quota 41 con 62 anni, e vedere come l’Ape Sociale si può allargare.”

Assegno unico: da settembre attivo il nuovo servizio INPS proattivo

In settimana si è parlato anche di assegno unico, la prestazione per le famiglie con i figli a carico.

Con l’ultima comunicazione in materia, l’INPS ha annunciato la partenza del nuovo servizio proattivo, che alla nascita di un figlio avviserà i genitori, invitandoli a presentare la nuova domanda o una richiesta per integrare la somma già percepita.

Un servizio che si inserisce nel novero degli interventi volti alla semplificazione dell’attività amministrativa e di costruzione di un rapporto solido con i cittadini e le cittadine con l’obiettivo di anticipare e soddisfare rapidamente le esigenze degli utenti.

L’Istituto, dunque, invierà una comunicazione via mail ai genitori avvisandoli che possono richiedere la prestazione o integrare il beneficio già percepito per altri figli a carico, facilitando l’accesso alla prestazione.

Per poter ricevere l’avviso è necessario che gli utenti abbiano prestato il consenso all’invio di comunicazioni proattive da parte dell’INPS dall’apposita sezione dell’area personale del portale istituzionale.

Decreto Sud: le novità del nuovo provvedimento per lo sviluppo del Mezzogiorno

In settimana si è svolto anche il primo Consiglio dei Ministri al rientro dalla pausa estiva. Sono diversi i temi all’ordine del giorno tra cui il cosiddetto decreto Caivano, con provvedimenti in materia di disagio giovanile, povertà educativa e criminalità minorile.

Nel corso della riunione, il CdM ha approvato anche un decreto legge per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese.

Il provvedimento introduce diverse novità, a partire dall’istituzione di una zona economica speciale (ZES) unica per tutto il Mezzogiorno, sostituendo così le 8 attualmente attive.

Entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024 e i compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio saranno affidati direttamente ad una cabina di regia ZES istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il decreto Sud prevede, inoltre, la ripartizione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e nuove assunzioni nelle Regioni, nei comuni e presso il Dipartimento per le politiche di coesione in modo da favorire il potenziamento della capacità amministrativa degli enti territoriali.

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